Il 30 giugno rappresenta una delle scadenze fiscali più importanti per chi detiene criptovalute. L’obbligo di dichiarazione coinvolge oltre 1,6 milioni di italiani, secondo i dati dell’OAM (Organismo Agenti e Mediatori), e riguarda anche chi ha effettuato una sola operazione o detiene poche centinaia di euro in crypto.
Non solo trader: il Fisco guarda anche ai piccoli investitori
Con l’introduzione della Legge 197/2022 e i successivi chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate, sono stati definiti nuovi obblighi e sanzioni per chi:
- possiede criptovalute al 31 dicembre → Quadro RW (monitoraggio fiscale);
- ha realizzato guadagni da cessioni o conversioni → Quadro RT (plusvalenze);
- detiene criptovalute per un valore complessivo superiore a 6.000 euro → Imposta patrimoniale IC.
Inoltre, per il calcolo delle plusvalenze si applica il metodo LIFO (Last In, First Out), che considera vendute per prime le ultime criptovalute acquistate. Questo criterio può aumentare l’imponibile fiscale, soprattutto in contesti di alta volatilità.
Cosa si rischia se non si dichiara correttamente?
Chi omette la compilazione dei quadri RW o RT può incorrere in sanzioni rilevanti:
- Quadro RW: sanzioni dal 3% al 15% dell’importo non dichiarato, raddoppiabili se le crypto sono detenute su exchange esteri non monitorati;
- Quadro RT (plusvalenze): sanzioni tra il 90% e il 180% dell’imposta evasa, oltre agli interessi di mora.
Molti utenti non sanno che anche operazioni come:
- trasferimenti tra wallet personali,
- airdrop gratuiti,
- staking,
possono rientrare tra quelle da monitorare e dichiarare.
“Il tema non riguarda solo i trader professionisti, ma un pubblico sempre più ampio di cittadini che si stanno avvicinando agli asset digitali, spesso senza avere strumenti adeguati per gestirli in modo corretto”, afferma Federico Pacilli, CEO di Xbooks.
“Con CryptoBooks vogliamo contribuire a diffondere cultura fiscale, semplificando un processo complesso e offrendo una soluzione concreta per garantire trasparenza e conformità in un settore che sta rapidamente maturando.”
Tutte le scadenze fiscali crypto 2025: calendario completo
Dal 2023, le criptovalute sono soggette a obblighi fiscali specifici: anche piccoli investimenti devono essere dichiarati. Ecco il calendario con tutte le scadenze chiave per il 2025:
Tutte le scadenze fiscali crypto 2025 in un colpo d’occhio
- 30 aprile: Accesso alla dichiarazione precompilata sul sito dell’Agenzia delle Entrate
- 30 giugno: Saldo imposta 26% sulle plusvalenze & saldo IC + 1° rata di acconto
- 30 settembre: Ultima data per invio del Modello 730/2025
- 25 ottobre: Ultima data per la presentazione del 730 integrativo
- 31 ottobre: Ultima data per invio telematico del Modello Redditi PF
- 30 novembre: Versamento 2° rata acconto IC
CryptoBooks: una piattaforma per fare chiarezza
Per rispondere a questi obblighi crescenti, CryptoBooks – piattaforma SaaS italiana – automatizza il tracciamento e la rendicontazione fiscale delle criptovalute, generando documenti conformi ai quadri RW e RT.
Ad oggi la piattaforma ha:
- elaborato oltre 55.000 dichiarazioni precompilate;
- tracciato 20 milioni di transazioni;
- supportato più di 5.000 utenti in Italia e Spagna;
- avviato l’espansione in Portogallo, Germania e Regno Unito.
Un mercato in crescita e una normativa in evoluzione
Secondo i dati ufficiali dell’OAM, al 31 dicembre 2024 il numero di italiani che detengono criptovalute ha raggiunto quota 1.609.898, con un incremento del 30% rispetto al 2023.
La Legge 197/2022 ha delineato il nuovo quadro fiscale per le cripto-attività, introducendo:
- tassazione delle plusvalenze al 26%;
- obbligo di dichiarazione anche per importi minimi;
- imposta patrimoniale per patrimoni cripto superiori ai 6.000 euro.
CryptoBooks si mantiene costantemente aggiornato sulle evoluzioni normative, recependo anche gli ultimi chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate, come l’introduzione della franchigia di 2.000 euro sulle plusvalenze fino al 2024.