Il 10 giugno 2025 viene definito il “Tax Inflation Liberation Day” (TILD), cioè il giorno simbolico in cui gli italiani smettono di lavorare “per lo Stato” e iniziano a guadagnare per sé stessi. Fino a questa data, infatti, tutto il reddito medio prodotto dai cittadini, secondo le elaborazioni di FedAPI, viene assorbito da tasse, imposte, contributi e perdita di potere d’acquisto dovuta all’inflazione. In pratica, si considera che centosessanta giorni lavorativi su 365 servano solo per coprire queste voci.
Rispetto al 2024, i cittadini italiani devono lavorare tre giorni in più per arrivare a coprire queste spese, a causa di un aumento dei prezzi al consumo. In particolare, il “carrello della spesa” (beni alimentari e di uso quotidiano) è salito del +3,1% su base annua, secondo i dati ISTAT.
Per far fronte a questa situazione, il Sirip (Sindacato Rappresentanti di Interessi Parlamentari) ha lanciato due proposte concrete:
- Creazione di un tavolo tecnico permanente presso il CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), per affrontare e monitorare il problema del caro-prezzi
- Istituzione di un intergruppo parlamentare specializzato sull’inflazione, con l’obiettivo di studiare, proporre e coordinare politiche efficaci contro l’erosione del reddito dovuta al continuo aumento dei prezzi
Il presidente del Sirip, Achille Ducoli, sottolinea come l’inflazione sia diventata una forma di “tassa invisibile” che pesa sempre di più sul bilancio delle famiglie e delle imprese, e ritiene urgente mettere in campo misure strutturate e coordinate per contrastarne gli effetti.