Il debito pubblico a livello globale continua a crescere, mettendo sotto pressione le economie di molti Paesi. Questo aumento rende i mercati dei titoli di Stato più instabili e limita la capacità dei governi di intervenire efficacemente in caso di crisi economiche. Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia, ha evidenziato come sia cresciuta la presenza di creditori stranieri, e come la varietà e la complessità di questi creditori, aggravata dalle tensioni internazionali, renda difficile trovare soluzioni comuni e coordinare le risposte in situazioni di difficoltà finanziaria.
Un tema cruciale riguarda i Paesi in via di sviluppo, spesso alle prese con debiti elevati e difficili da gestire. Panetta ha sottolineato l’importanza di ridurre il loro debito, ricordando il meccanismo messo a punto dal G20 per facilitare la ristrutturazione dei debiti nei Paesi più poveri. Tuttavia, questo strumento è stato poco utilizzato a causa di ostacoli burocratici e delle divergenze tra gli Stati coinvolti. È quindi fondamentale migliorare la collaborazione tra le diverse parti, superando le divisioni politiche e le rivalità.
Anche se il peso economico dei debiti dei Paesi poveri è limitato rispetto all’economia mondiale, la loro riduzione è indispensabile non solo per ridurre i rischi finanziari a livello globale, ma soprattutto per offrire condizioni migliori di vita a oltre un miliardo di persone. In sostanza, affrontare il problema del debito nei Paesi meno sviluppati è un passo fondamentale per garantire stabilità economica globale e promuovere un reale progresso sociale.