Il 19 settembre 2024, la Corte di giustizia dell’Unione europea ha emesso una sentenza storica che dichiara illegittima, in base alle norme comunitarie sulla concorrenza, la cosiddetta “parity rate”. Questa clausola, imposta per anni da Booking.com, impediva agli hotel di proporre tariffe inferiori su altri canali di vendita, inclusi i propri siti ufficiali. La pronuncia apre ora la strada a una causa collettiva contro la piattaforma, promossa da Hotrec – la confederazione europea degli operatori del settore alberghiero e della ristorazione – con il sostegno diretto di Federalberghi.
L’iniziativa coinvolge le associazioni nazionali degli albergatori di ventisei Paesi europei, tra cui Italia, Germania, Francia, Spagna e molte altre nazioni dell’Unione e dell’area economica europea. L’obiettivo è ottenere un risarcimento per i danni economici derivanti da anni di applicazione di condizioni contrattuali ritenute anticoncorrenziali. Le stime preliminari indicano che le strutture ricettive coinvolte potrebbero recuperare almeno il 30% delle commissioni versate a Booking.com tra il 2004 e il 2024, oltre agli interessi maturati.
La partecipazione all’azione legale è libera e volontaria. Gli hotel interessati potranno aderire compilando un modulo online disponibile sul sito www.mybookingclaim.com. Il processo di iscrizione prevede l’inserimento dei dati dell’albergo, la firma elettronica di un contratto e il caricamento delle fatture ricevute da Booking.com. Possono aderire tutte le strutture ricettive italiane, a prescindere da dimensioni o volume d’affari.
Il termine per registrarsi è fissato al 31 luglio 2025. La causa sarà affidata a un team di professionisti esperti in diritto della concorrenza e analisi economica, gli stessi che hanno ottenuto la pronuncia favorevole dalla Corte di giustizia dell’Ue. L’intero iter legale sarà finanziato da un soggetto esterno specializzato in contenziosi collettivi, che si farà carico di tutte le spese, inclusi onorari legali e costi processuali, in cambio di una quota percentuale sull’eventuale risarcimento ottenuto.
Questa azione collettiva rappresenta un’opportunità concreta per le imprese alberghiere di ottenere un rimborso economico per anni di pratiche contrattuali ritenute scorrette, contribuendo al contempo a ristabilire una maggiore equità e trasparenza nel mercato della distribuzione online delle camere.