Il mercato del lavoro sta attraversando una fase di trasformazione che apre nuove prospettive. Il contesto, in continua evoluzione, sta facendo emergere nuove occasioni per ripensare i percorsi professionali e cogliere nuove opportunità, per chi vuole essere ricollocato.
Per chi trova un nuovo impiego cresce la stabilità: oltre la metà (52%) delle persone ricollocate ha firmato un nuovo contratto a tempo indeterminato: un significativo balzo in avanti rispetto al 38% registrato nel 2023. Inoltre, il 63% delle persone assistite ha raggiunto una posizione lavorativa di valore analogo e superiore.
È la fotografia scattata dall’ultimo Report di Uomo e Impresa, la società di Outplacement del Gruppo Umana, che da anni analizza le dinamiche del mercato del lavoro in Italia, offrendo un punto di riferimento per aziende e lavoratori in cerca di un nuovo equilibrio professionale.
L’indagine evidenzia un tempo di ricollocazione di 4,5 mesi. Secondo il report di Uomo e Impresa, gran parte dei livelli di inquadramento hanno registrato un’accelerazione, una tendenza che riflette un mercato del lavoro dinamico e ricco di opportunità. Gli operai, infatti, hanno trovato un nuovo impiego dopo 3,5 mesi (nel 2023 erano 4,1), gli impiegati 3,6 mesi (rispetto ai 3,9 del 2023) e i quadri si sono ricollocati dopo 3,1 mesi (nel 2023 erano 4,2).
Quella degli impiegati si conferma la categoria con più candidati alla ricollocazione, con il 37% del totale. Uomo e Impresa registra un aumento dei dirigenti (+35% rispetto al 2023) che scelgono di affidarsi ai consulenti di carriera per il proprio percorso di ricollocazione. La maggior parte dei manager che si sono rivolti a Uomo e Impresa provengono da Direzione Generale, Operation e Supply Chain, aree, secondo l’analisi, in forte difficoltà nell’anno che si è chiuso.
Gli over 50 continuano a rappresentare la maggioranza dei candidati in transizione. Nel 2024, il 63% delle persone candidate a una ricollocazione appartiene a questa fascia d’età, in crescita rispetto al 59% del 2023. Lieve crescita anche per la fascia tra i 40-50 anni, che raggiunge il 25%. In contrapposizione, calano i candidati under 40, passati dal 18% al 12% del totale, una tendenza attribuibile alle politiche di retention delle aziende per trattenere i lavoratori più giovani con competenze più aggiornate.
I lavoratori ricollocati affiancati da Uomo e Impresa hanno trovato più spazio nel settore Commercio e Servizi (48%), seguito dal comparto Metalmeccanico, Impianti ed Elettronica (25%) e dall’Alimentare (8%).
“Stiamo vivendo una fase di cambiamento nel mercato del lavoro, in cui torna a farsi spazio la fiducia: le aziende mostrano una maggiore apertura verso inserimenti stabili e questo rappresenta un segnale importante per chi si trova ad affrontare un percorso di transizione professionale”, ha commentato Roberta Bullo, direttore generale di Uomo e Impresa. “Vediamo una crescente disponibilità ad accogliere competenze nuove e diversificate, mentre i tempi di ricollocazione, per molti profili, si stanno accorciando. In questo contesto, in cui emergono nuove opportunità, è necessario affidarsi a qualcuno che le sappia leggere e cogliere con gli strumenti giusti”.
“Chi si affida a Uomo e Impresa”, ha concluso Bullo, “lo fa perché offriamo un approccio realmente personalizzato, basato sull’ascolto attivo, sull’accoglienza e su un accompagnamento costante. Ogni lavoratore rappresenta un percorso professionale unico, il nostro ruolo è guidarli passo dopo passo nella fase di bilancio personale, nella definizione di un nuovo progetto professionale coerente con le loro aspirazioni e aspettative”.