Nei giorni scorsi, la provincia di Cosenza è stata al centro di un’importante operazione congiunta condotta dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) e dai Carabinieri del Comando Provinciale, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Cosenza. L’attività, ampia e articolata, ha avuto come obiettivo principale il contrasto alle irregolarità nel settore delle macchine da gioco, in particolare gli apparecchi AWP (Amusement With Prize), noti come slot machine.
Il blitz ha coinvolto oltre sessanta esercizi commerciali distribuiti su vari comuni del territorio cosentino, dove sono stati controllati più di trecento dispositivi. Le verifiche sono state svolte in maniera simultanea da una squadra composta da circa novanta operatori dell’ADM – tra tecnici specializzati e funzionari della Direzione Giochi – affiancati da un contingente di oltre quaranta pattuglie dei Carabinieri e da un gruppo di analisti della So.Ge.I., società incaricata dell’esame dei dati relativi al funzionamento degli apparecchi, come si legge su agimeg.it.
L’esito dell’operazione è stato significativo: sono stati posti sotto sequestro centoquarantacinque apparecchi, su cui si sospetta la presenza di doppie schede o schede alterate per eludere i controlli e modificare le probabilità di vincita. È stato inoltre sequestrato un totem, utilizzato per operazioni di gioco irregolari, insieme a circa centomila euro in contanti rinvenuti all’interno delle macchine.
Secondo quanto riferito da fonti investigative ad Agimeg, il buon esito dell’operazione è stato favorito anche da un’attività di monitoraggio svolta nei mesi precedenti, che ha permesso di raccogliere informazioni cruciali sul territorio. Un altro elemento fondamentale è stato l’impiego dell’articolo 29 del Decreto Legge 124 del 2019, che consente all’amministrazione di effettuare giocate simulate tramite un fondo dedicato, per testare il corretto funzionamento degli apparecchi e rilevare eventuali anomalie.
Individuare le irregolarità non è stato semplice: la presenza di doppie schede era camuffata con sistemi particolarmente ingegnosi e difficili da intercettare. Il personale dell’ADM ha dovuto impiegare tempo e competenze per portare alla luce queste frodi, che rappresentano una nuova forma di manomissione tecnologica. L’operazione, oltre a colpire un vasto giro di illegalità, ha permesso di rafforzare il controllo sul settore del gioco pubblico, tutelando la trasparenza e la legalità delle attività commerciali coinvolte.