È stato ufficialmente sottoscritto un protocollo d’intesa tra l’Arma dei Carabinieri e il Garante per la Protezione dei Dati Personali, con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione tra le due istituzioni, soprattutto in ambito formativo e operativo. A firmare l’accordo sono stati il Comandante Generale dell’Arma, Salvatore Luongo, e il presidente dell’Autorità Garante, Pasquale Stanzione.
Il documento punta in particolare alla promozione di attività educative rivolte ai giovani, per incentivarli a un uso responsabile e consapevole della rete. Tra le azioni previste, l’organizzazione di incontri pubblici e progetti formativi congiunti che mirano a potenziare le competenze del personale impegnato nella tutela della sicurezza digitale.
In base all’intesa, l’Arma dei Carabinieri si impegna a:
- Mettere a disposizione propri esperti per partecipare alle attività rivolte ai ragazzi, illustrando i principali strumenti di prevenzione e contrasto a fenomeni come cyberbullismo e revenge porn
- Diffondere materiali informativi elaborati dal Garante, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sui diritti delle vittime e sui meccanismi di tutela disponibili
Commentando l’accordo, il Comandante Luongo ha definito l’intesa “una collaborazione strategica per diffondere la cultura della protezione dei dati personali e stimolare un uso più consapevole della tecnologia”, sottolineando come lo scambio costante di informazioni e buone pratiche contribuirà ad affrontare con maggiore efficacia le sfide legate alla digitalizzazione e alla cybersicurezza.
Anche il presidente Stanzione ha evidenziato il valore della collaborazione, parlando di “una risposta concreta alle grandi sfide comuni, come quella di garantire uno sviluppo tecnologico democratico e sostenibile”. Secondo il Garante, infatti, la cooperazione istituzionale rappresenta la via più efficace per governare i cambiamenti complessi legati alla digitalizzazione della società e della vita quotidiana, sia individuale che collettiva, come riporta Borsa Italiana.
La firma di questo protocollo rappresenta dunque un importante passo avanti nella prevenzione e gestione dei rischi connessi alle nuove tecnologie, con un occhio di riguardo per le giovani generazioni e la sicurezza dei loro percorsi digitali.