Nel pomeriggio di ieri, alla Camera dei deputati è stata presentata l’analisi condotta da Twin4Cyber e dalla divisione Cybersecurity di Maticmind che rivela come gli attacchi delle cyber gang ransomware non siano fenomeni casuali, ma rispondano a strategie precise, influenzate da fattori economici e geopolitici. La minaccia informatica rappresenta oggi una delle sfide più urgenti per la sovranità digitale e la stabilità economica europea. Con il 39% degli attacchi globali ransomware, l’Unione Europea emerge come bersaglio privilegiato, attratta dal forte potenziale economico e dalla vulnerabilità strutturale delle Pmi, vero motore economico europeo.
A commentare il report nel corso della conferenza stampa importanti stakeholder istituzionali tra cui l’onorevole Fabio Porta (Commissione Affari Esteri) e i senatori Stefania Pucciarelli e Bruno Marton (Commissione Affari Esteri e Difesa). I dati mostrano una chiara correlazione tra l’alto PIL pro capite e l’elevato numero di attacchi ransomware, mentre il livello di digitalizzazione risulta direttamente collegato alla quantità di dispositivi infetti da malware e infostealer. Al contrario, Paesi come Russia, Cina e Turchia, pur registrando un numero di dispositivi compromessi da infostealer, risultano quasi immuni ai ransomware, grazie a fattori politici, tecniche di deterrenza o anche forse per una minore visibilità mediatica degli attacchi stessi.
Questi dati obbligano a ripensare la sicurezza digitale non solo come questione tecnica, ma come un vero e proprio terreno di confronto geopolitico, in cui sono in gioco la resilienza del tessuto produttivo e la stabilità delle istituzioni democratiche europee. L’analisi vuole stimolare un dibattito strategico e politico sulla necessità urgente di un’azione coordinata a livello europeo, per rafforzare la cybersecurity delle piccole e medie imprese e promuovere una postura comune di deterrenza nel cyberspazio.
“Il cyber crime non deve più essere considerato soltanto una minaccia criminale isolata: si è trasformato in un vero e proprio strumento di guerra economica per procura. Gli attacchi informatici non mirano unicamente a estorcere denaro o a bloccare infrastrutture, ma vengono sempre più spesso utilizzati per colpire selettivamente settori strategici, destabilizzare economie avanzate e influenzare equilibri geopolitici. In questo senso, il cyberspazio è diventato una nuova arena di competizione internazionale, dove gruppi cybercriminali, talvolta collegati o tollerati da stati ostili, agiscono come ‘attori ibridi’ capaci di minare la sicurezza economica e informativa di intere nazioni. Non solo: accanto alla componente offensiva, vi è un uso crescente del cyber crime come strumento di raccolta informazioni. Il furto di dati industriali, finanziari e strategici rappresenta oggi una delle principali fonti di intelligence per soggetti che operano al confine tra criminalità organizzata e interessi statuali. È quindi fondamentale sviluppare una cultura della sicurezza che vada oltre la mera protezione tecnica, per includere un approccio geopolitico e sistemico alla gestione del rischio cyber“, ha detto Pierguido Iezzi, ceo di Twin4Cyber e direttore Cyber Bu di Matcimind S.p.A. nel corso della conferenza stampa.
“Più un’economia è avanzata, digitale e interconnessa, più è esposta al rischio cyber. Esiste una correlazione diretta tra valore economico e attrattività per attori malevoli. Le nazioni a più alto tasso di innovazione, con asset strategici e reti digitali complesse, rappresentano target prioritari per campagne informatiche sempre più sofisticate e persistenti. Questa realtà impone un cambio di paradigma: la sicurezza cyber non può più essere vista come un costo accessorio, ma deve diventare un investimento strategico per la protezione della competitività e della sovranità economica. È urgente promuovere un’alleanza strutturata tra istituzioni, imprese e centri di ricerca, in grado di affrontare la minaccia in modo coordinato e proattivo. Solo attraverso una cooperazione multilivello e un piano di investimenti lungimirante potremo costruire una resilienza digitale all’altezza delle sfide del presente e del futuro“, ha commentato Lorenzo Forina, ceo di Matcimind Group.