Negli ultimi dieci anni, il commercio elettronico ha vissuto un’espansione senza precedenti, un trend che sembra destinato a continuare anche nei prossimi anni. Si è passati da un volume di circa 1,2 trilioni di dollari nel 2014 a una previsione che sfiora gli 11 trilioni di dollari nel 2030. Questa crescita straordinaria è stata guidata soprattutto dall’evoluzione nei sistemi di pagamento digitali, che ha avuto un impatto rilevante anche sulle transazioni nei punti vendita fisici.
Uno sguardo approfondito a queste trasformazioni è offerto dall’ultima edizione del Global Payments Report 2025 pubblicata da Worldpay, che da un decennio analizza le abitudini dei consumatori in materia di pagamenti nei principali mercati mondiali.
Uno dei principali fattori che hanno rivoluzionato il settore dei pagamenti è la diffusione globale degli smartphone. Tra il 2014 e il 2024, il numero di utenti mobili è aumentato del 450%, e nello stesso periodo la quota di acquisti online effettuati tramite dispositivi mobili è cresciuta dal 19% al 57%, con una stima che indica un possibile ulteriore incremento fino al 64% entro il 2030.
Ancora più marcato è stato il cambiamento nelle transazioni in presenza: nel 2014 solo il 3% degli acquisti nei negozi veniva effettuato tramite dispositivi mobili, ma si prevede che questa percentuale raggiungerà il 53% entro il 2030, pari a un valore complessivo vicino ai 25 trilioni di dollari. Nei mercati emergenti, questa trasformazione è stata accelerata dall’adozione di sistemi di pagamento account-to-account (A2A), accessibili tramite app mobili, che offrono pagamenti istantanei e sicuri. Questi sistemi hanno implicazioni significative non solo sul piano economico, ma anche per l’inclusione finanziaria e l’indipendenza tecnologica delle nazioni.
Un esempio emblematico è quello dell’India, dove il sistema UPI (Unified Payments Interface) ha portato il contante da una quota del 78% nel 2016 a solo il 15% nel 2024 nelle transazioni fisiche. Oggi, UPI rappresenta il 54% delle vendite nei punti vendita e il 64% degli acquisti online nel Paese.
Situazione simile in Brasile, dove Pix, il sistema promosso dalla Banca Centrale, ha conquistato tre cittadini su quattro. Nonostante sia attivo solo dal 2020, Pix ha già superato le carte bancarie in termini di volume di transazioni e, secondo le previsioni, ne supererà anche il valore complessivo nel corso del 2024. Anche BLIK in Polonia e PromptPay in Thailandia stanno vivendo una rapida diffusione. Questi strumenti non solo semplificano i pagamenti, ma offrono nuove opportunità a intere fasce di popolazione precedentemente escluse dai circuiti bancari tradizionali.
L’espansione dei dispositivi mobili ha favorito anche i colossi del settore tecnologico come Apple Pay e Google Pay, che hanno contribuito a consolidare il ruolo centrale delle carte di pagamento. Le carte, abbinate ai portafogli digitali, continuano a dominare sia nel commercio online che nei negozi fisici grazie alla loro semplicità e immediatezza d’uso. Secondo il GPR, nei mercati come Stati Uniti, Regno Unito, Australia e India, le carte restano il metodo più utilizzato all’interno dei portafogli digitali, rappresentando circa due terzi delle transazioni. A livello globale, nel 2024 il 45% del valore delle transazioni è avvenuto attraverso carte di credito, debito o prepagate utilizzate direttamente. Se si includono anche le carte usate tramite wallet digitali, il totale sale al 65%, pari a un valore di circa 29.000 miliardi di dollari.
Che si tratti di una carta fisica o digitale, il futuro dei pagamenti passa sempre più dai dispositivi mobili. I consumatori chiedono semplicità, velocità e varietà nelle modalità di pagamento, e i commercianti che non si adegueranno rischiano di perdere terreno in un mercato sempre più competitivo.Il messaggio è chiaro: per restare al passo, le imprese devono investire nella trasformazione digitale dei pagamenti, offrendo soluzioni fluide, sicure e allineate alle aspettative dei clienti dell’era digitale.