Le autorità di regolamentazione italiane hanno chiesto oltre un miliardo di euro al gruppo fintech ION dopo un’indagine su segnalazioni di evasione fiscale tra il 2013 e il 2023. Secondo fonti vicine alla vicenda citate da Reuters, che hanno richiesto l’anonimato, la procura di Bologna, in Italia, ha avviato un’indagine sulla presunta evasione fiscale di ION per un periodo di dieci anni, in particolare tra il 2013 e il 2023.
Questa indagine fa parte di una serie di casi di evasione fiscale in Italia che coinvolgono aziende tecnologiche statunitensi, attualmente sottoposte a un più ampio controllo in risposta alla guerra commerciale avviata dall’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump. In qualità di fornitore privato di software e dati per servizi finanziari, ION ha investito quasi sei miliardi di euro in acquisizioni in Italia negli ultimi anni, con l’obiettivo di creare un hub che offra dati e servizi digitali agli istituti finanziari più piccoli.
Come dettagliato dalle fonti sopra menzionate, le autorità fiscali italiane stanno chiedendo a ION fino a cinquecento milioni di euro per mancati ricavi, cifra che può raddoppiare se si includono gli interessi. Inoltre, l’accusa è di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi: la Procura e la Guardia di Finanza di Bologna hanno riferito che ION ha dichiarato redditi all’estero, in realtà prodotti in Italia.
Oltre a ION, le autorità di regolamentazione italiane hanno presentato richieste di indennizzo fiscale ad altre società statunitensi nel marzo 2025, tra cui Meta, X e LinkedIn, nell’ambito di una richiesta di indennizzo IVA contro le aziende tecnologiche della regione, che potrebbe avere ripercussioni in tutta l’Ue. All’epoca, alcune fonti hanno riferito che Meta e X erano sotto inchiesta a causa di una segnalazione di frode fiscale; tuttavia, non è stato rivelato il motivo per cui LinkedIn fosse coinvolta anche nell’operazione italiana per il settore tecnologico. Inoltre, la regione ha richiesto 887 milioni di euro a Meta, dodici milioni e mezzo di euro a X e circa centoquaranta milioni di euro a LinkedIn.