I rischi geopolitici a livello mondiale continuano a rappresentare una seria minaccia per la stabilità economica e finanziaria. A sottolinearlo è il Fondo Monetario Internazionale (FMI), che in un’anticipazione del secondo capitolo del suo ultimo Global Financial Stability Report mette in guardia sugli effetti potenzialmente destabilizzanti di conflitti, crisi diplomatiche e atti di terrorismo.
Secondo il rapporto, eventi di natura geopolitica possono ostacolare il commercio internazionale e frenare gli investimenti oltre confine, generando conseguenze negative per i mercati finanziari. In particolare, questi shock possono provocare variazioni improvvise nei prezzi degli asset, colpire la solidità delle istituzioni finanziarie e ridurre l’accesso al credito per il settore privato, con effetti diretti sull’attività economica complessiva e sulla tenuta del sistema finanziario. Uno degli aspetti più complessi, evidenziano gli esperti del FMI, è l’imprevedibilità di questi rischi: si tratta di eventi rari, spesso unici nel loro genere, con durata e impatti difficili da stimare in anticipo. Questa incertezza può generare reazioni brusche da parte dei mercati quando tali rischi si concretizzano.
L’analisi mostra che, in corrispondenza di eventi geopolitici significativi, i mercati azionari tendono a registrare cali rilevanti. In media, si osserva una flessione mensile di circa l’1% a livello globale, che sale fino al 2,5% nei mercati emergenti, più vulnerabili a shock esterni. Inoltre, in presenza di un clima geopolitico particolarmente teso, si assiste a un aumento dei premi di rischio sovrano: in media, 30 punti base per le economie avanzate e 45 per quelle emergenti, con punte che possono essere fino a quattro volte superiori nei contesti più fragili.
Nonostante l’apparente adattabilità dei mercati a una crescente instabilità globale, il rapporto del FMI sottolinea come ci sia ancora molto lavoro da fare per rafforzare la resilienza del sistema finanziario.
Il Fondo invita quindi le istituzioni finanziarie e le autorità di vigilanza a destinare risorse significative all’identificazione e gestione dei rischi geopolitici. Strumenti come stress test mirati e analisi di scenario possono aiutare a comprendere l’impatto potenziale di crisi internazionali su mercati e portafogli. Infine, è essenziale che gli operatori dispongano di adeguate riserve di capitale e liquidità per affrontare eventuali shock senza compromettere la stabilità complessiva del sistema.