Dopo una forte discesa registrata nel 2024, nel primo trimestre 2025 la pressione sui prezzi dei beni energetici e i rincari del comparto alimentare spingono l’inflazione, che a marzo ha raggiunto il 2%, soprattutto per la ripresa delle componenti più volatili, e raggiunge il 2,1% per il ‘carrello della spesa’.
Il differenziale precedentemente guadagnato dall’Italia rispetto alla media Euro è stato eroso e il dato di marzo ha pressoché’ annullato il migliore andamento. Le aspettative dei consumatori e dei direttori degli acquisti prefigurano un’accelerazione dei prezzi nei prossimi dodici mesi.