I produttori di chip statunitensi che esternalizzano la produzione saranno esenti dai dazi di ritorsione imposti dalla Cina sulle importazioni provenienti dagli Stati Uniti, come dichiarato in un comunicato della principale associazione cinese dei produttori di semiconduttori, pubblicato oggi.
Poiché le catene di approvvigionamento nel settore dei semiconduttori sono altamente specializzate e internazionali, c’era incertezze su come sarebbero stati applicati i dazi alle importazioni di chip, come si legge su Reuters.
Secondo quanto riportato dalla China Semiconductor Industry Association (CSIA), che rappresenta i principali produttori di chip cinesi e ha legami con lo Stato, “Per tutti i circuiti integrati, confezionati o non confezionati, il paese di origine dichiarato per le importazioni doganali sarà la sede dell’impianto di fabbricazione dei wafer“. Ciò significa che i chip realizzati da aziende statunitensi come Qualcomm e AMD, che esternalizzano la produzione al produttore taiwanese TSMC, saranno considerati come provenienti da Taiwan. Pertanto, le aziende che importano questi chip non dovranno pagare i dazi di ritorsione cinesi sulle importazioni dagli Stati Uniti.
Al contrario, i chip prodotti da aziende come Intel, Texas Instruments, ADI e ON Semiconductor, che possiedono impianti di produzione negli Stati Uniti, potrebbero essere classificati come provenienti dagli Stati Uniti e soggetti a dazi che potrebbero arrivare o superare l’84%, secondo quanto riportato. Venerdì, Pechino ha aumentato i dazi sulle importazioni statunitensi al 125%, in risposta all’inasprimento delle tariffe voluto dal presidente statunitense Donald Trump, che aveva incrementato i dazi sui prodotti cinesi al 145%.
L’analisi pubblicata da EETop, un forum per i produttori di chip cinesi, ha avuto un impatto significativo sul mercato, facendo salire il valore delle azioni delle aziende di chip cinesi.
L’avviso della CSIA ha chiarito quali chip statunitensi saranno soggetti ai dazi, come sottolineato da He Hui, direttore della ricerca sui semiconduttori di Omdia. Secondo Hui, è evidente che alcuni chip prodotti negli Stati Uniti saranno comunque tassati, anche se assemblati in Cina. Questo potrebbe favorire la produzione di chip a livello nazionale cinese, incentivando una strategia “Cina per la Cina”, dove le aziende straniere producono per il mercato cinese direttamente nel Paese.