L’Unione europea ha annunciato un piano da venti miliardi di euro per creare nuovi centri di ricerca avanzata, che ospiteranno supercomputer, con l’obiettivo di sviluppare la prossima generazione di modelli di intelligenza artificiale (IA). Questo piano fa parte di una strategia più ampia per trasformare l’Europa in un “continente dell’intelligenza artificiale” e migliorare la competitività, la sicurezza e l’autosufficienza tecnologica del continente.
Henna Virkkunen, vicepresidente della Commissione Europea, ha sottolineato che l’intelligenza artificiale è cruciale per il futuro dell’Europa, specialmente in un periodo in cui la corsa per dominare questa tecnologia globale non è ancora finita. Gli Stati Uniti e la Cina sono i leader nel settore, con gli Usa che, secondo un rapporto recente della Stanford University, producono significativamente più modelli di IA influenti rispetto all’Europa. Questo fa sentire l’Europa come se stesse perdendo terreno, con solo tre modelli degni di nota prodotti nel 2024, tutti in Francia, come riporta The Guardian.
Per recuperare terreno, l’Ue ha progettato la costruzione di tredici “fabbriche di intelligenza artificiale”, che saranno enormi impianti con supercomputer e centri di dati dove i ricercatori potranno sviluppare e testare avanzati modelli di IA. Le nuove “gigafabbriche”, però, avranno un impatto ancora maggiore, con capacità superiori, progettate per spingere innovazioni significative in ambiti come la salute, la biotecnologia, la robotica e la scoperta scientifica.
Queste giga fabbriche di IA non saranno solo grandi, ma anche energivore: ciascuna avrà oltre centomila processori per l’intelligenza artificiale, molto più dei tradizionali centri con circa venticinque mila processori. Nonostante l’elevato consumo energetico, l’Ue punta a far funzionare queste strutture con energia rinnovabile, cercando di ridurre l’impatto ambientale. Gli attivisti, tuttavia, si preoccupano che il crescente bisogno di energia per questi impianti possa compromettere gli obiettivi climatici dell’Europa, come già accaduto in Irlanda, dove i data center consumano una grande fetta dell’elettricità disponibile.
Il piano per queste nuove giga fabbriche si prevede costerà tra i tre e i cinque miliardi di euro ciascuna, e si punta a raccogliere un totale di venti miliardi di euro, utilizzando finanziamenti pubblici per attirare investimenti privati. Parte di questo progetto includerà anche la produzione di semiconduttori avanzati per l’IA, cruciali per il funzionamento di questi impianti.
Tuttavia, la Commissione europea sta affrontando critiche riguardo la sua apertura a rivedere la legge sull’intelligenza artificiale (AI Act). Questa legge, approvata nel 2023, mira a regolare i rischi legati all’IA, ma la sua piena attuazione non avverrà prima del 2027. La Commissione ha recentemente avviato una consultazione per semplificare la legge, in risposta alle preoccupazioni di rallentamento economico in Europa. L’Organizzazione europea dei Consumatori (BEUC) ha sottolineato che, invece di semplificare la legge, la Commissione dovrebbe concentrarsi sull’attuazione e sull’assicurarsi che i diritti dei consumatori siano protetti, specialmente in un momento in cui ci sono preoccupazioni sul potenziale danno che l’IA potrebbe causare.