Le nuove tariffe sui pacchi a basso valore provenienti dalla Cina potrebbero compromettere i piani di Shein e Temu. Come riportato dal Financial Times oggi, la Casa Bianca ha deciso di aumentare i dazi su questi pacchi, portandoli al 90% del loro valore, con una tariffa fissa che passerà da settantacinque a centocinquanta dollari. Questo cambiamento entrerà in vigore all’inizio del mese di maggio, mentre l’aumento della tariffa fissa avverrà a partire dal primo giugno.
L’aumento dei dazi è la conseguenza della decisione del Presidente Donald Trump di chiudere una scappatoia che permetteva alle importazioni cinesi di merci sotto i 800 dollari, definite “de minimis”, di arrivare negli Stati Uniti senza pagare dazi. Secondo il Financial Times, questa modifica rappresenta una grave difficoltà per i rivenditori di fast fashion Shein e Temu, i cui modelli di business si basano proprio su queste importazioni a basso costo, soprattutto negli Stati Uniti, che è il loro mercato principale. Le due aziende sono riuscite a competere offrendo prodotti a prezzi estremamente bassi, grazie anche all’esenzione dai dazi sulle merci di valore inferiore, come si legge su pymnts.com.
Gli analisti avvertono che l’eliminazione della scappatoia “de minimis” destabilizzerà i modelli commerciali di queste piattaforme di vendita online e di altre imprese cinesi che operano nel commercio elettronico, con il rischio di rallentare le spedizioni. Brittain Ladd, consulente per la catena di approvvigionamento, che ha lavorato con Amazon e Dell, ha dichiarato al FT che i porti statunitensi potrebbero trovarsi sommersi dai pacchi.
Ladd ha anche aggiunto che, nonostante l’introduzione di un nuovo software da parte del Dipartimento del Commercio per gestire i pagamenti dei dazi, i ritardi saranno inevitabili, visto l’enorme volume di pacchi che dovranno essere elaborati.