L’Organismo agenti e mediatori, nella relazione annuale 2024 si sofferma su tre modelli operativi presenti nel comparto degli intermediari del credito e dei servizi di pagamento:
- piattaforme di lending – crowdfunding operanti per conto di Psp e Imel comunitari autorizzati sul territorio italiano in regime di libera prestazione di servizi
- piattaforme di comparazione e preventivazione di offerte di finanziamento
- software house e API
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Piattaforme di lending – crowdfunding operanti per conto di Psp e Imel comunitari autorizzati sul territorio italiano in regime di libera prestazione di servizi
La vigilanza OAM, sulla base di segnalazioni di terzi, ha analizzato l’operatività dei fornitori di servizi di crowdfunding che, per la gestione dei flussi finanziari collegati alle campagne riportate sulle piattaforme di lending crowdfunding, utilizzano Ip e Imel autorizzati alla distribuzione di servizi di pagamento in libera prestazione di servizi attraverso una rete di agenti e soggetti convenzionati, tra i quali potrebbero annoverarsi anche le piattaforme stesse.
L’analisi ha fatto emergere la necessità di valutare l’impatto che un’operatività transfrontaliera dei fornitori citati potrebbe avere sulla disciplina degli intermediari del credito e dell’attribuzione di agenti nei servizi di pagamento di tali fornitori.
L’Organismo ha rilevato, inoltre, problematiche sul modus operandi degli intermediari comunitari stabiliti in Italia e degli Ip e Imel, autorizzati alla distribuzione di servizi di pagamento in libera prestazione di servizi, con particolare riferimento alla normativa AML, alla trasparenza e all’obbligo di istituzione di un punto di contatto centrale per la comunicazione della loro rete di agenti e/o soggetti convenzionati.
Piattaforme di comparazione e preventivazione di offerte di finanziamento
L’OAM ha proseguito l’analisi del modello operativo adottato da operatori nell’intermediazione del credito attraverso siti internet; modelli che consentono al consumatore, compilando un questionario online, di confrontare gratuitamente le caratteristiche di uno o più preventivi di prodotti del credito erogati da intermediari finanziari diversi, talvolta agevolando il successivo contatto tra le parti. Un modello operativo che potrebbe provocare profili di violazione della “riserva di attività” a favore di soggetti autorizzati, per i contatti con il pubblico da parte delle piattaforme rispetto a informazioni, promozioni o istruttorie per possibili richieste di finanziamento.
L’Oam era già intervenuto, con una comunicazione interpretativa al mercato, per assicurare la parità di condizioni tra gli operatori del mercato, a prescindere dalle modalità di svolgimento dell’intermediazione creditizia mediante rete fisica oppure canali digitali.
La comunicazione aveva precisato l’obbligo d’iscrizione negli elenchi gestiti dall’OAM per le piattaforme e i siti che raccolgano dati anagrafici, di esigenza creditizia con successiva proposta di preventivo dell’utente, anche nel caso di proposte di rate o di finanziatori diversi, consentendo, poi all’utente la possibilità di essere contattato dal finanziatore, ovvero se i dati raccolti siano trasmessi a uno specifico finanziatore, scelto dalla piattaforma stessa.
Software house e api
Infine, l’Oam ha verificato l’attività di soggetti non iscritti nei propri elenchi, che, attraverso piattaforme WEB, offrono servizi di pagamento per conto di istituti di pagamento comunitari, a favore di fornitori di beni e servizi, connessi e finalizzati all’acquisto dei beni da parte del cliente finale.
In particolare, è stata approfondita l’operatività di talune società di sviluppo software attive nella gestione delle API e della relativa infrastruttura tecnologica di piattaforme online che promuovono servizi di pagamento diversificati e personalizzabili nei confronti dei dealer e/o clientela.