Stagni bioingegnerizzati con sistemi di filtraggio dell’acqua piovana, alimentati da pannelli solari: è questo il primo progetto nato dal percorso educativo di SMILY Academy. Si chiama “SolWater” e darà accesso all’acqua potabile a 20mila persone delle tribù del Benin, in Africa, in particolare dell’area meridionale del Paese, Adjamé. Formerà inoltre, più di cinquanta giovani e donne locali per la gestione autonoma della soluzione idrica, promuovendo così autonomia e sostenibilità nel tempo.
SolWater nasce nel solco dei percorsi di formazione, mentorship e co-progettazione sul campo di SMILY Academy – la no profit italiana fondata in collaborazione con il Forum Mondiale delle Popolazioni Indigene sulla Giustizia Climatica – ed è risultato vincitore del bando “Youth4Climate” dell’Agenzia ONU United Nations Development Programme (UNDP Rome).
“Siamo orgogliosi di celebrare la Giornata Mondiale dell’Acqua con il lancio di questo progetto innovativo – dichiarano Claudia Laricchia, presidente SMILY Academy, e Rituraj Phukan, co-fondatore e presidente del Forum – SolWater incarna perfettamente lo spirito della nostra Academy: creare alleanze per il trasferimento di conoscenze, competenze e saggezza indigena tra Paesi, come in questo caso India, Africa ed Europa. Il nostro obiettivo è sviluppare soluzioni concrete e sostenibili per affrontare sfide vitali come l’accesso all’acqua pulita in contesti vulnerabili. In un mondo che sembra dividere sempre più le persone, polverizzando la diversità, noi proseguiamo nella direzione esattamente contraria e scegliamo il dialogo, lo scambio e la cooperazione”.
SMILY Academy ha sostenuto attivamente la nascita di SolWater, attraverso l’empowerment del team guidato da Swati Dhiman. Ingegnera indiana 22enne, attivista climatica, imprenditrice e fondatrice di Aadifé, Swati ha ideato e progettato la soluzione tecnica alla base del progetto che, per l’acume nella ricerca applicata, ha ricevuto il riconoscimento del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo. Il Team è composto da Mathias Kpetohoto, referente locale in Benin e membro della rete del Premio Nobel Al Gore e a capo della NGO “Il Circolo dei Grandi Pionieri”, il cui percorso nell’Academy è stato finanziato da una borsa di studio dell’Associazione GammaDonna, e dal Dr. Rohtash Dhiman, professore universitario indiano, le cui ricerche in ingegneria elettrica e biotecnologia sono riconosciute a livello internazionale.
“Crediamo nel ruolo chiave dei giovani nel guidare il cambiamento – afferma Swati Dhiman – Per garantire la sostenibilità finanziaria del progetto, siamo ora alla ricerca di sponsor e donatori che vogliano investire in un’iniziativa ad alto impatto ambientale e sociale, con benefici anche per le aziende in termini di rating ambientale, carbon compensation e corporate social responsibility”.
SolWater integra tecniche indigene di gestione e conservazione dell’acqua con sistemi di filtraggio basati sulla natura, provenienti specificatamente dalla comunità indigena di Haryana, nel Nord India: raccolta dell’acqua piovana, irrigazione di precisione e riciclaggio decentralizzato, per ridurre lo spreco e garantire l’utilizzo efficiente delle risorse idriche. Il sistema si basa sull’uso dei “Johads”, stagni bioingegnerizzati che riforniscono le falde acquifere e supportano la biodiversità, con manutenzione minima e durata pluridecennale. La conservazione dell’acqua è garantita da sistemi di filtrazione avanzata alimentati a energia solare, con purificazione a più stadi (sedimenti, carbone attivo, UV/RO), che riducono, peraltro, la dipendenza dai combustibili fossili, i costi e le emissioni di gas serra.
Questa soluzione, mai applicata prima in Benin e rara a livello globale, rappresenta un modello replicabile per altre aree vulnerabili. Il Benin è infatti tra i Paesi più colpiti dalla crisi climatica: alterna siccità estreme a inondazioni devastanti e, pur contribuendo solo per lo 0,05% alle emissioni globali di gas serra, subisce in modo sproporzionato gli effetti del cambiamento climatico. La carenza di acqua potabile è una delle principali cause di mortalità infantile: per via delle fonti superficiali e sotterranee contaminate, il 43% della popolazione rurale non ha accesso a fonti sicure, con gravi conseguenze sanitarie legate alla diffusione di malattie come colera e dissenteria.
Il ruolo delle donne nell’accesso all’acqua
In Benin, come in molte altre regioni, la raccolta dell’acqua è un compito che grava principalmente su donne e ragazze. Secondo la Banca Mondiale (2022), nel 90% delle famiglie rurali sono proprio le donne a occuparsi di questa attività, esponendosi a rischi sanitari, limitazioni educative e pericoli legati alla sicurezza personale. “Investire in soluzioni sostenibili per l’accesso all’acqua significa investire nel futuro delle donne e delle comunità – sottolinea Valentina Parenti, presidente di GammaDonna – Siamo orgogliosi di sostenere SolWater, un esempio concreto di come l’innovazione imprenditoriale possa generare impatto sociale e responsabilità condivisa, creando soluzioni scalabili e replicabili. Sostenere progetti come questo significa favorire un cambiamento sistemico che mette al centro sostenibilità, autonomia e sviluppo inclusivo”.
Con il supporto di nuovi partner e sponsor, SMILY Academy mira ad ampliare l’impatto di SolWater, promuovendo modelli replicabili in altre aree vulnerabili e rafforzando il ruolo dei giovani nel guidare il cambiamento climatico e sociale.