Per i circa centodieci mila risparmiatori italiani coinvolti nel crollo della compagnia assicurativa lussemburghese FWU sarebbe utile, secondo Adiconsum, “la creazione di una piattaforma tipo il Fir, Il Fondo indennizzo risparmiatori di Consap, come era stato fatto ai tempi dei default delle banche venete visto il gran numero di assicurati, per gestire le domande e i relativi pagamenti“.
Adiconsum, così come altre associazioni di consumatori, da settimane richiama l’attenzione sulla complessità del caso per l’impossibilità, tra l’altro, di comunicare con il liquidatore via mail o via pec. Il caso della compagnia FWU è all’attenzione anche dell’Ivass. Adiconsum indica che dei centodieci mila risparmiatori italiani coinvolti, molti sono residenti in Lombardia e Veneto. Le polizze sottoscritte dagli italiani hanno un valore complessivo di circa quattrocento milioni, con un taglio medio di quattromila euro. La procedura per l’accertamento al passivo, aggiunge Adiconsum, sarà lunga all’incirca tre anni e al momento tutte le comunicazioni tra liquidatore e creditori avverranno solo per posta cartacea.
L’Autorità del Lussemburgo ha confermato a Ivass che nelle casse di Caceis Investor Services, che fa parte del gruppo Credit Agricole, ed è un soggetto terzo rispetto a FWU, sono depositate consistenti somme vincolate a riserva degli attivi di polizza. Dunque i soldi sembrano esserci – aggiunge Adiconsum – tuttavia sarà lunga la procedura per averli.