Secondo un sondaggio recentemente pubblicato dal magazine britannico People management, circa una persona su due ha dichiarato di aver subìto una discriminazione sul posto di lavoro, ma anche durante un colloquio. L’indagine, come si legge su adnkronos.com, è stata condotta su quattromila adulti e ha anche rivelato che sono, in particolare, le donne a registrare il doppio delle probabilità.
Tra le forme di discriminazione più comuni, lo studio ha messo in evidenza il fatto che la selezione venga fatta in base all’età. Segue la discriminazione nei confronti di genitori o caregiver (30%).
Tuttavia, anche un sondaggio americano pubblicato da Hrbrew.com e condotto su oltre duemila lavoratori e lavoratrici, ha rivelato che il 25% delle persone con disabilità ritiene che la propria condizione abbia rappresentato un ostacolo nel corso della fase di selezione; mentre, il 33% ha inoltre affermato di non sentirsi a proprio agio nel rivelare la propria disabilità.
Ma cosa bisogna fare per evitare di incorrere in situazioni di questo tipo? Prima di tutto affidarsi a partner esterni specializzati nella selezione e la ricerca delle risorse umane, che abbiano l’obiettivo di creare un ambiente lavorativo più inclusivo e diversificato.