Il mercato dei mutui è aumentato nel 2024, anche se un forte effetto hanno avuto le surroghe che hanno più che compensato il segno negativo dei nuovi mutui. A livello statistico è aumentato l’importo medio dei nuovi mutui, 148.305 euro e il mantenimento di durate lunghe.
Le motivazioni della ripresa dei mutui, ormai consolidate, sono abbastanza ovvie: dall’abbassamento dei tassi d’interesse di oltre un punto, alle aspettative che, almeno per due o tre anni, i tassi continueranno a scendere, dal rinnovo di molti contratti di lavoro, che hanno consentito il recupero il potere di acquisto delle famiglie perso nel recente passato a causa dell’inflazione, infine, il costo degli affitti notevolmente rialzatosi da qualche anno.
Un importante fattore per mantenere e migliorare l’attuale andamento del mercato, che sconterà, in prospettiva, il rallentamento delle surroghe, saranno gli ulteriori abbassamenti dei tassi da parte della BCE che, dopo i tagli di un punto in meno di un anno, potrebbero essere nel 2025 di ulteriori 75 e 100 basic point, e dei tassi di mercato, Euribor Eurirs, che pur non chiudendo la forbice tra i due parametri, secondo le previsioni, la riavvicinerà in maniera molto importante nei prossimi anni per poi allargarsi dopo il prossimo quinquennio.
Ulteriore elemento che, con un buona approssimazione, sosterrà il mercato saranno i mutui green che già hanno aumentato la loro quota sul totale di quelli erogati, ma dovrebbe avere uno sviluppo maggiore per l’obbligo del rispettare la Direttiva casa Green e le regole bancarie che prevedono una valutazione sempre più attenta alla sostenibilità ambientale ed energetica. Un ultimo punto da evidenziare nell’accensione di nuovi mutui è il fattore spread.
La maggiore attenzione dedicata al merito creditizio nell’ambito del concessione di finanziamenti darà luogo a una differenziazione tra gli spread applicati secondo la valutazione dei mutuatari, una scelta che non sarebbe, ovviamente, legata solo alla situazione economica ma anche la necessità del sistema bancario di recuperare il margine di interesse, limitato dalla riduzione dei tassi di interesse.
Anno positivi anche per il credito ai consumatori. I prestiti personali hanno visto una crescita complessiva del +15% nel 2024 rispetto al 2023, con una crescita minore di finalizzati (10%).
Confermato, nel 2024, lo sviluppo dell’accesso attraverso canali digitali, dovuto dal consolidato incremento del Buy Now Pay Later che, fino al 2026 quando entrerà in vigore la nuova direttiva sul credito ai consumatori, godrà della posizione ibrida tra forma di pagamento e credito.
Le decisione della Banca Centrale Europea avranno effetto anche sul credito al consumo, anche se è un comparto dove la quasi totalità dei finanziamenti prevede il tasso fisso.
Di Fabio Picciolini