Zumo ha pubblicato un rapporto che esamina il livello di preparazione dei fornitori di servizi di criptovalute per MiCA, con particolare attenzione ai requisiti di sostenibilità.
Il rapporto, intitolato MiCA CASP Sustainability Readiness Assessment, individua una lacuna di conoscenza tra i fornitori di servizi in merito agli obblighi di conformità alla sostenibilità di MiCA.
Secondo l’indagine, mentre il 75% degli intervistati si è descritto come “molto familiare” con le normative MiCA, meno di un terzo ha affermato di avere una conoscenza approfondita dei requisiti di rendicontazione della sostenibilità.
Il rapporto è stato lanciato a Davos, in Svizzera, durante l’unDavos Summit, un evento che coincide con l’incontro annuale del World Economic Forum. Al summit, Zumo ha partecipato alle discussioni sull’implementazione del MiCA con rappresentanti governativi e decisori politici.
I risultati del sondaggio rivelano che solo il 25% dei CASP ha adottato misure per soddisfare i requisiti di informativa sulla sostenibilità di MiCA. Un altro 63% ha dichiarato di stare ancora valutando opzioni di conformità, mentre oltre il 10% non ha avviato alcuna azione. Le principali sfide citate includono aspettative normative poco chiare (50%), una mancanza di soluzioni pronte per il settore (50%) e l’onere delle risorse della conformità (38%). Inoltre, circa il 31% degli intervistati ha affermato di non avere informazioni sufficienti per soddisfare i requisiti.
Il Sustainability Director di Zumo ha osservato che sostenere la fiducia è un tema chiave dell’Annual Meeting del World Economic Forum e si allinea con gli obiettivi del Sustainability Disclosure Framework di MiCA. Ha sottolineato la necessità di una maggiore collaborazione tra il settore delle criptovalute e gli enti regolatori europei per colmare le lacune di conoscenza e promuovere l’agenda più ampia sulla sostenibilità.
Ai sensi del MiCA, i CASP autorizzati che operano o cercano di entrare nell’Ue devono rispettare l’articolo 66, che impone la divulgazione sui siti Web dell’impatto ambientale delle criptovalute. Il sondaggio di Zumo ha rilevato che il danno alla reputazione (75%) era il rischio di non conformità più comunemente percepito, seguito da sanzioni finanziarie e sanzioni normative, ciascuna citata dal 69% degli intervistati. Anche la perdita di fiducia dei clienti è stata indicata come una preoccupazione dal 31%.
Zumo ha adottato misure per supportare i CASP nel soddisfare i requisiti di sostenibilità MiCA tramite il suo prodotto “Oxygen”. Questa soluzione consente ai provider di misurare e segnalare indicatori di sostenibilità per asset digitali in linea con MiCA e con i più ampi principi net-zero. L’azienda ha anche contribuito agli sforzi di sostenibilità globale, tra cui il suo coinvolgimento nella Crypto Sustainability Coalition del World Economic Forum e la sua recente firma della Abu Dhabi Sustainable Finance Declaration.