Se da un lato è vero che la tecnologia ha il potenziale per trasformare le aziende, migliorando l’assistenza clienti, la gestione del rischio e persino il commercio stesso, dall’altro Sam Hamilton, responsabile di AI e dati presso Visa, ha dichiarato nel corso di una puntata della serie “What’s Next in Payments: Memo to GenAI Companies”, gli aspetti trasformativi dell’intelligenza artificiale generativa (GenAI) possono essere realizzati solo con i giusti input immessi nei modelli LLM, al momento giusto.
Visa vede più di trecento miliardi di transazioni muoversi sulla sua rete ogni anno, legate a quindici trilioni di dollari. L’azienda, dunque, è in possesso dei dati giusti da inserire in quei modelli per supportare nuove innovazioni nei pagamenti e oltre, mentre affina le sue capacità interne. Solo negli ultimi cinque anni, Visa ha investito undici miliardi di dollari (ed è in continua crescita) in tecnologie all’avanguardia, come riporta pymnts.com.
Negli ultimi mesi, l’azienda ha aggiornato la sua offerta Visa Account Attack Intelligence, che genera punteggi di rischio per transazioni con carta non presente, identificando i numeri identificativi bancari (BIN) dell’emittente e i commercianti che sono sotto attacco da parte di truffatori, che sfruttano l’intelligenza artificiale per testare automaticamente i campi di pagamento (in quella che è nota come enumerazione dell’account).
GenAI si sta dimostrando particolarmente utile nel supporto clienti, spostando i chatbot verso interazioni in linguaggio naturale che dialogano direttamente con gli utenti, aiutando i clienti della rete di pagamento a trovare il supporto di cui hanno bisogno da Visa. La piattaforma di analisi Visa, ha affermato Hamilton, è utilizzata anche dai clienti aziendali per trovare le informazioni di cui hanno bisogno sulle loro attività in base ai dati a disposizione.