“Nell’attuale contesto in rapida evoluzione, l’Europa non può restare ferma. Se non portiamo la moneta della banca centrale nel mondo digitale, ostacoleremo la competitività, la resilienza e l’autonomia strategica dell’Europa. E perderemo l’opportunità che i pagamenti e la finanza digitale presentano“. Questo è quanto ha detto Piero Cipollone, membro del consiglio esecutivo Bce e uomo di punta per l’euro digitale, intervenendo alla quinta edizione della Crypto Asset Lab Conference presso l’Università Bicocca di Milano.
“Se l’Europa perderà questa opportunità – ha detto Cipollone – altri ne raccoglieranno i benefici. Garantire che la moneta della banca centrale tenga il passo con la digitalizzazione e le nuove tecnologie, invece, salvaguarderebbe la nostra sovranità monetaria. Supererebbe il rischio della frammentazione offrendo una moneta che può essere utilizzata per qualsiasi transazione digitale nell’area dell’euro. Favorirebbe la concorrenza e l’innovazione. E rafforzerebbe la nostra autonomia e resilienza“.
“Come evidenziato nel recente rapporto di Mario Draghi – ha aggiunto Cipollone – il divario di produttività tra Usa e Ue è spiegato principalmente da tecnologia e finanza. Togliendo i settori Ict e finanziario, non rimane più alcun divario di produttività. Quindi, se vogliamo colmare il divario di produttività con gli Usa, dobbiamo concentrarci su tecnologia e finanza”. I pagamenti digitali e la finanza digitale sono “all’intersezione tra questi due settori e si stanno sviluppando rapidamente, spinti dai cambiamenti nelle abitudini e nella tecnologia. Questa è sia un’opportunità che un rischio per l’Europa. Si tratta di un’opportunità per colmare il divario, sviluppando soluzioni europee innovative e competitive. Ed è un rischio se non cogliamo l’opportunità, poiché aggraveremmo i rischi per la nostra competitività, resilienza e autonomia strategica“.