Qlik®, leader globale nell’integrazione dei dati, data quality, nell’analytics e nell’intelligenza artificiale, ha identificato le tendenze che plasmeranno il futuro dell’AI e dei business guidati dai dati nel 2025. Basandosi sulla propria esperienza e su un’analisi approfondita del mercato, Qlik ha identificato tre temi centrali che saranno protagonisti dei prossimi dodici mesi: autenticità, valore applicato e autonomous agents.
Queste tendenze sono state sviluppate dal market intelligence team di Qlik, guidato da Dan Sommer, con il contributo dell’Executive Advisory Board (EAB) di Qlik – un gruppo selezionato di leader del settore tra il portfolio di clienti di Qlik stessa.
In un’era dominata dall’AI generativa, le aziende devono affrontare una crescente crisi di autenticità. “È imperativo che le organizzazioni cerchino di costruire un rapporto di fiducia e verifichino sempre le proprie fonti – ha affermato Dr. Rumman Chowdhury, ceo e Founder di Humane Intelligence – L’output autentico – basato su dati reali prodotti da persone reali con prospettive reali, piuttosto che da quelle generate artificialmente – avrà un grande valore nel prossimo futuro”.
Affrontare questo aspetto sarà cruciale per le organizzazioni che puntano a mantenere fiducia e rilevanza.
Man mano che l’adozione dell’AI cresce, la pressione per dimostrare un ritorno effettivo sugli investimenti si intensifica. “Abbiamo superato l’entusiasmo iniziale suscitato dalla svolta dell’AI generativa, e ora ci troviamo in una fase in cui dobbiamo comprendere le sue applicazioni pratiche – ha osservato Kelly Forbes, Co-Founder ed Executive Director dell’AI Asia Pacific Institute – Non siamo ancora al punto di utilizzare l’AI al pieno del suo potenziale, ma attraverso la consapevolezza, l’educazione e una gestione attenta, lavoreremo verso questo obiettivo nell’anno a venire”.
Le organizzazioni che integrano l’AI in contesti reali, bilanciandone costi e valore, saranno le protagoniste nel guidare risultati aziendali concreti.
Gli Autonomous Agents sono destinati a trasformare i flussi di lavoro e le operation. “Non accadrà l’anno prossimo, ma entro il 2030 le architetture multi-agents non saranno più rivoluzionarie, saranno ordinarie – ha spiegato Nina Schick, autrice, Advisor e Founder di Tamang Ventures – Le aziende, da quelle più grandi che troviamo citate in Fortune500 alle startup che contano appena due persone, sfrutteranno questa intelligenza adattiva ora a portata di mano”.
Per prepararsi, le aziende devono concentrarsi sulla creazione di data fabrics robusti, sistemi interconnessi e sul dispiegamento strategico delle tecnologie agentiche.
Dr. Michael Bronstein, presso DeepMind Professor di AI all’Università di Oxford, ha sottolineato il ruolo cruciale dell’uomo nel plasmare il futuro dell’AI. “L’AI non è una forza della natura, ma una nostra creazione, e dobbiamo plasmarla a nostro favore. Non si tratta di macchine che sostituiscono gli esseri umani, ma di qualcosa che amplifica il potenziale umano e ci porta al livello successivo”, ha affermato, evidenziando le opportunità trasformative che l’AI offre se sviluppata in modo responsabile.
“Poiché le aziende stanno affrontando ora la sfida dell’integrazione dell’AI, il successo premierà coloro che considerano questo fattore un imperativo strategico, non una moda – ha dichiarato James Fisher, Chief Strategy Officer di Qlik – Creare ecosistemi di dati intelligenti e interoperabili getta le basi per un’eccellenza operativa, consentendo alle aziende di scoprire completamente nuove opportunità di crescita e innovazione. Questo è il punto di svolta per le organizzazioni che vogliono essere leader“.
Queste tendenze affrontano sfide e opportunità che le aziende devono fronteggiare in un panorama dell’AI in rapida evoluzione.