L’autorità di regolamentazione aziendale australiana, l’Australian Securities and Investment Commission (ASIC), ha intentato una causa contro la divisione derivati locale di Binance.
L’ente di controllo sostiene che i clienti al dettaglio sono stati classificati in modo improprio come clienti all’ingrosso, con conseguente negazione delle tutele dei consumatori. L’ASIC sostiene che tra luglio 2022 e aprile 2023, Binance Australia Derivatives ha fornito prodotti derivati in criptovaluta a 505 investitori al dettaglio, che costituiscono circa l’83% della sua base di clienti locali, che sono stati etichettati in modo errato come clienti all’ingrosso.
Ad aprile 2023, l’ASIC ha revocato la licenza per i servizi finanziari di Binance Australia Derivatives dopo aver condotto una revisione mirata della piattaforma di criptovaluta. Successivamente, a novembre 2023, l’autorità di regolamentazione ha supervisionato un risarcimento di circa AUD 13,1 milioni (USD 8,29 milioni) a 435 investitori al dettaglio interessati dalla classificazione errata.
Per quanto riguarda questi nuovi sviluppi, i funzionari dell’ASIC hanno sottolineato l’importanza di una supervisione adeguata in tali casi. Inoltre, l’ASIC ha annunciato la sua intenzione di perseguire sanzioni, dichiarazioni e ordini di pubblicità negativa in relazione alla questione. Al momento in cui scriviamo, Binance non ha rilasciato una risposta alla causa.
In uno sviluppo separato di dicembre 2024, la corte federale australiana ha imposto una multa di AUD 8 milioni all’operatore locale di Kraken a seguito di un procedimento civile avviato dall’ASIC, evidenziando il continuo controllo del regolatore sul settore delle criptovalute. Nello specifico, la corte federale australiana ha stabilito che la società ha violato le normative finanziarie non valutando l’idoneità del cliente e trascurando di fornire una Target Market Determination (TMD), un documento essenziale per garantire che i prodotti siano adeguatamente abbinati alle esigenze dei consumatori.
All’inizio di agosto 2024, la Corte federale australiana ha stabilito che Bit Trade Pty non ha rispettato gli obblighi relativi al prodotto di trading a margine. All’epoca, Bit Trade Pty, una sussidiaria della statunitense Payward Incorporated, ha dovuto affrontare un procedimento civile avviato dall’ASIC nel settembre 2023. L’autorità di regolamentazione ha affermato che Bit Trade non ha eseguito una determinazione del mercato target per il prodotto di trading a margine prima di offrirlo ai clienti, nonostante le preoccupazioni sollevate in precedenza.