Qual è lo stato di salute del settore fintech in Italia? Quali sono i trend emersi nel corso del 2024 e quali le prospettive per il 2025? Come anticipato durante il convegno “Il Fintech & Insurtech cambia pelle: quali scenari per il futuro”,che si è svolto lo scorso 12 dicembre presso il Politecnico di Milano, Fintech District – la community internazionale di riferimento per l’ecosistema Fintech e Techfin in Italia-e l’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano hanno dato vita alla prima edizione dell’Italian Fintech Map 2024, la “guida” che presenta una panoramica sulle aziende fintech attive in Italia e su quelle europee con matrice italiana.
Il risultato è una testimonianza precisa del settore fintech italiano e di come questo si è evoluto nel corso dell’ultimo anno grazie a due dei principali attori dell’ecosistema.
Il 2024: l’anno del Fintech e dell’Insurtech
Nell’anno che giunge al termine, in Italia si contano 596 start-up fintech (con 86 realtà operative nel settore dell’Insurtech), di cui più della metà fanno parte della Community del Fintech District che, dalla sua fondazione nel 2017, è cresciuta costantemente e attualmente comprende 305 di queste aziende, il che la rende la comunità fintech e techfin più rilevante in Italia. All’interno della Community sono presenti anche aziende internazionali, provenienti soprattutto da Francia, Gran Bretagna, Germania, Svizzera e Stati Uniti, che rappresentano il 30% del totale.
Circa la metà delle 596 startup (44%) prevede di arrivare a break-even entro la fine dell’anno con un incremento medio dei ricavi del 29% rispetto all’anno precedente.
Sul fronte dei capitali raccolti si è registrata una crescita YoY del 44%. Sono, infatti, pari a 250 milioni di euro i finanziamenti, ottenuti dal 20% delle aziende, contro i €173 milioni del 2023. Cifre che mostrano segnali di ripresa, anche se ancora lontane dal picco del 2022 (934 milioni di euro). Nonostante la crescita, il 46% delle aziende fintech cerca ancora capitali e il 41% offre servizi all’estero: l’internazionalizzazione è, quindi, una sfida ancora aperta.
Il 26% delle 596 fintech mappate integra soluzioni basate sull’AI generativa, implementate soprattutto nell’ottica di efficientare i processi interni, confermando una crescente e rapida adozione di tecnologie innovative in grado di avere un impatto sul business.
“Il panorama fintech italiano continua a evolversi, con un’attenzione sempre maggiore all’innovazione tecnologica. Si iniziano ad intravedere anche segnali di maturità testimoniati da ricavi e profittabilità in crescita, senza dimenticare le prime evidenze di collaborazioni di successo. Le capacità di attrarre capitali, di lavorare in maniera ancora più strategica e sinergica a livello di sistema e di assistere gli attori tradizionali (banche e assicurazioni in primis) verso una vera evoluzione saranno leve determinanti per accelerare ulteriormente lo sviluppo del settore e posizionarlo in modo competitivo a livello europeo e globale”, commenta Laura Grassi, Direttrice dell’Osservatorio Fintech & Insurtech e Professoressa di Investment Banking e Finance Lab, Politecnico di Milano.
Cosa attendersi nel 2025?
Clelia Tosi, Head of Fintech District, ha dichiarato“Il fintech italiano è in una fase di maturazione e consolidamento, spinto dalla sempre maggiore capacità di collaborare, creando nuove sinergie tra i diversi attori dell’ecosistema, e da un sempre maggiore interesse da parte di realtà internazionali per il nostro Paese. La collaborazione è stata la chiave anche di questa nuova Italian Fintech Map, che nasce dalle precedenti esperienze della Guide del Fintech District e delle ricerche dell’Osservatorio Fintech & Insurtech. Il 2024 è stato un anno incoraggiante dal punto di vista dell’open collaboration e degli investimenti e questo ci permette di guardare con fiducia al 2025”.
L’AI Generativa è destinata a evolversi passando da semplice strumento di supporto a tecnologia, in grado di supportare la scelta di decisioni strategiche attraverso applicazioni sempre più orientate a settori verticali e alla personalizzazione dei servizi.
Un trend che caratterizzerà il 2025, accompagnato da un forte impegno in termini di governance, etica e compliance normativa.
La pressione normativa e la crescente consapevolezza del rischio climatico porteranno a un aumento delle soluzioni fintech focalizzate su pratiche ESG, in particolare nei settori del credito e dei pagamenti, con nuove opportunità di collaborazione tra aziende fintech e operatori tradizionali essenziale per sostenere l’evoluzione tecnologica e una crescita sostenibile, oltre che per ampliare l’offerta di servizi al cliente finale.
In questo contesto, l’integrazione della finanza nei processi aziendali attraverso il modello dell’Embedded finance rappresenta un altro trend chiave che caratterizzerà anche il 2025, spinto dalla crescente domanda di esperienze utente sempre più fluide e personalizzate. Grazie a questo approccio, infatti, realtà di qualunque settore possono integrare nella propria offerta servizi finanziari modellati sulle esigenze dei propri clienti finali senza la necessità di costruire un’infrastruttura finanziaria proprietaria o dover ottenere le autorizzazioni a livello normativo.