In occasione del discorso alle alte cariche dello Stato, il Presidente della Repubblica Mattarella ha tenuto un discorso di ampio respiro come sua consuetudine che è stato particolarmente ficcante sotto vari punti di vista. Tanti, infatti, sono stati i passaggi importanti toccati dal Presidente, che spaziano dalla ricerca della pace alla democrazia, dal lavoro all’inclusione sociale. Particolarmente interessanti, però, sono stati gli spunti emersi a proposito di piattaforme hashtagtecnologiche, hashtagdati, hashtagfiscalità e hashtagdemocrazia:
“Gli effetti sono evidenti. Pochi soggetti – non uno soltanto, come ci si azzarda a interpretare – con immense disponibilità finanziarie, che guadagnano ben più di 500 volte la retribuzione di un operaio o di un impiegato. Grandi società che dettano le loro condizioni ai mercati e – al di sopra dei confini e della autorità degli Stati e delle Organizzazioni internazionali – tendono a sottrarsi a qualsiasi regolamentazione, a cominciare dagli obblighi fiscali.
Sembra che – come in una dimensione separata e parallela rispetto alla generalità dell’umanità – si persegua la ricchezza come fine a sé stessa; in realtà come strumento di potere molto più che in passato perché consente di essere svincolati da qualunque effettiva autorità pubblica“.
In poche parole, il Presidente ha mostrato una lucidità e una visione che spesso ci è mancata come Sistema evidenziando il pericolo generale di delegare alle grandi piattaforme tecnologiche prerogative proprie di uno Stato, a partire dal controllo dei dati dei suoi cittadini che sono utilizzati a fini commerciali anzichè creare valore per gli stessi, tanto più in un contesto in cui tali imprese non adempio nemmeno agli obblighi fiscali che pure gli competerebbero.