La Guardia di Finanza di Milano, sotto la direzione della procura, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip nei confronti dei due fondatori della società The Rock Trading.
Le indagini, scrive il procuratore capo Marcello Viola, “hanno avuto origine dallo sviluppo di segnalazioni di operazioni sospette riguardanti l’anomala operatività della piattaforma di exchange, unitamente all’analisi di oltre settecento querele presentate dai clienti, a fronte della mancata restituzione delle somme investite“. Dopo l’interruzione dell’operatività della piattaforma, “gli approfondimenti condotti avevano portato alla dichiarazione di apertura della liquidazione giudiziale da parte del Tribunale di Milano nei confronti di tutte le società facenti parte del gruppo“.
Le ipotesi di reato contestate riguardano “la bancarotta fraudolenta, le false comunicazioni sociali, la formazione fittizia del capitale e l’infedeltà patrimoniale“. Tra le altre cose, sono state sottoposte a sequestro criptovalute rinvenute in chiavette usb per un valore di cinquecento mila euro.
Il lavoro svolto dagli investigatori ha “permesso di quantificare le dimensioni del dissesto in circa 66 milioni di euro, a fronte di oltre diciotto mila clienti e di appurare come, fin dalla costituzione in Italia, la gestione societaria“, secondo l’accusa, sarebbe stata caratterizzata “da continui atti dispositivi eseguiti sulle disponibilità di moneta fiat e virtuale dei clienti, non essendo mai stata adottata, da parte degli amministratori, alcuna segregazione nella gestione dei cripto asset della società rispetto a quelli dei clienti, né da un punto di vista gestionale, né a livello contabile“.