L’intelligenza artificiale sale al terzo posto tra le aree di spesa ICT del prossimo anno delle imprese italiane, dopo cyber security e business intelligence. Per il 2025, secondo le stime degli Osservatori Startup Thinking e Digital Transformation Academy del Politecnico di Milano, si prevede un aumento dell’1,5% dei budget tecnologico, in linea con il trend degli ultimi nove anni. Alla crescita contribuiranno in particolare le piccole (+3,7%) e medie imprese (+4%), ad ora più indietro sul fronte della transizione digitale, mentre più stabili gli investimenti delle grandi.
Tra le organizzazioni più strutturate, la spesa digitale si concentra come da diversi anni su sistemi di CyberSecurity (57%) e soluzioni di Business Intelligence e visualizzazione dati, ma quest’anno al terzo posto salgono le soluzioni di Artificial Intelligence, Cognitive Computing e Machine Learning, su cui investirà in modo prioritario il 43% delle aziende, in grande crescita proprio come quelle di Generative AI, al quinto posto con il 39%.
Cresce il ruolo delle startup anche in Italia: già ad oggi, dati 2024, sono utilizzate come fonti di innovazione esterna dal 27% delle aziende, dopo università e centri di ricerca (31%), società di consulenza (31%), vendor e sourcer ICT (27%). Quasi metà delle grandi aziende italiane oggi ha avviato una qualche collaborazione con startup innovative da più di tre anni. “Nei prossimi tre anni, le aziende prevedono sempre maggiore attenzione a fonti esterne e di innovazione e in particolare, è destinato a crescere il ruolo delle startup. Una volontà delle aziende di integrare nuove idee e tecnologie per rispondere in modo più dinamico alle sfide del mercato“, spiega Stefano Mainetti, responsabile scientifico dell’Osservatorio Startup Thinking.