di Maurizio Pimpinella
L’euro digitale ‘garantirebbe alle attivita’ commerciali accesso globale alla base clienti europea. Inoltre, offrirebbe un’alternativa’ rispetto ai circuiti internazionali ‘che aumenterebbe la concorrenza e quindi abbasserebbe i costi delle transazioni in un modo piu’ diretto rispetto a quanto possono fare le autorita’ di regolamentazione e antitrust’. Lo ha dichiarato Piero Cipollone, membro del consiglio direttivo della Bce, intervenendo alla tredicesima conferenza sull’economia dei pagamenti organizzata dalla banca centrale austriaca.
Cipollone ha ricordato che nell’eurozona le transazioni via carta hanno superato in valore quelle in cash e la quota di aziende che non accetta pagamenti in contanti e’ triplicata negli ultimi tre anni al 12%. Allo stesso tempo, la mancanza di alternative a giganti globali come Visa e Mastercard ha portato le commissioni a quasi raddoppiare allo 0,44% nel 2022 dallo 0,27% del 2018. Di conseguenza, ‘ogni anno le attivita’ commerciali europee trasferiscono grandi quantita” di denaro ‘ai network internazionali’ e i costi ‘colpiscono in modo sproporzionato le attivita’ piu’ piccole, che devono far fronte a costi tra le tre e le quattro volte superiori’ a quelli dei big. Questo, infine, comporta anche rischi ‘per la nostra sovranita’ monetaria’. Per questo l’euro digitale ‘e’ un passo cruciale per migliorare il panorama dei pagamenti europeo e salvaguardare la nostra sovranita’ monetaria’.