Il Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta è intervenuto oggi a Catania all’incontro “Il polso dell’economia – Il Mezzogiorno”.
Da decenni il PIL pro capite nelle regioni meridionali è poco più della metà di quello del Centro Nord. Il divario territoriale non può essere colmato con misure assistenziali e una mera azione redistributiva, ma richiede politiche per stimolare lo sviluppo delle regioni meridionali.
Nel periodo successivo alla pandemia il Mezzogiorno ha conseguito risultati migliori di quelli dell’intera economia italiana: tra il 2019 e il 2023 il prodotto è aumentato del 3,7%, contro il 3,3% nelle altre regioni. Il tasso di disoccupazione è sceso di 3,6 punti, il doppio che nelle regioni centro-settentrionali.
La crescita osservata negli anni più recenti è in parte dovuta a fattori temporanei, ma la ripresa in atto riflette anche i processi di ristrutturazione e consolidamento produttivo. Progressi sono emersi anche nel campo della tecnologia. La durata dei processi civili si è dimezzata, il grado di digitalizzazione della Pubblica amministrazione è aumentato. Sono indizi che denotano un potenziale di sviluppo del Mezzogiorno che può essere liberato con politiche appropriate.
È essenziale realizzare i progetti PNRR speditamente, per stimolare l’economia meridionale in una fase di debolezza del ciclo internazionale. Ma non al costo di pregiudicarne l’efficacia. Qualora a causa dell’ingente ammontare degli investimenti insorgesse un conflitto tra i due obiettivi – efficacia e rapidità – sarebbe preferibile salvaguardare il primo e valutare la possibilità di concordare, per queste regioni, un allungamento dei tempi di realizzazione dei progetti.
La fase di incertezza globale che stiamo attraversando può offrire occasioni di sviluppo alle regioni del Mezzogiorno.
Emerge la tendenza a collocare le attività produttive entro i confini nazionali o in paesi affidabili sul piano economico e politico. Le regioni meridionali garantiscono condizioni di stabilità geopolitica ed economica, sono prossime ai maggiori centri economici europei e al Mediterraneo; sono dotate di una forza lavoro sottoutilizzata e di poli scientifici di qualità; rappresentano un mercato di sbocco con 20 mln di abitanti; offrono evidenti vantaggi nella produzione di energia rinnovabile. Sfruttare queste opportunità richiederà un deciso miglioramento del contesto produttivo locale e un potenziamento delle politiche di attrazione dei capitali.
Rafforzamento della legalità, contrasto all’economia sommersa, uso appropriato delle risorse pubbliche sono i presupposti non solo per lo sviluppo economico ma ancor più per il progresso sociale. L’esodo di molti giovani meridionali non è solo motivato dalla ricerca di migliori opportunità di lavoro, ma riflette la diffusa percezione di un contesto in cui non possono realizzare appieno i loro talenti.
A questo link è disponibile l’intervento integrale del Governatore: https://bit.ly/4d9NK8S