Il 2024 è l’anno in cui per la prima volta la metà della popolazione mondiale andrà a votare in oltre 50 Paesi (India, Stati Uniti, Europa, Pakistan, Indonesia, Venezuela e molti altri) e questo porterà ad un cambiamento radicale dei governi nel mondo.
Ma questo è anche il primo anno in cui l’Intelligenza Artificiale è realmente disponibile a tutti con delle funzionalità che non erano nemmeno immaginabili.
“L’unione di questi due fattori trasformerà non solo la politica, ma anche la società stessa” afferma Davide Casaleggio, spiegando le motivazioni che lo hanno portato a scrivere il suo nuovo libro “Gli algoritmi del potere” edito da Chiarelettere.
Il libro indaga come l’Intelligenza Artificiale sta riscrivendo le regole della società, trasformando radicalmente il nostro lavoro ma anche il modo di essere cittadini e influire sulle strutture di potere.
Davide Casaleggio, esperto di tecnologia digitale e architetto del primo movimento digitale andato al governo in un Paese del G7, ha discusso questi temi in occasione di importanti eventi internazionali, tra cui una presentazione all’ONU.
In questo libro esplora la rivoluzione sociale ed economica innescata dall’AI riconoscendovi un fenomeno epocale, paragonabile per impatto a quello dell’elettricità, ma in grado di diffondersi a una velocità esponenziale, di influenzare il potere politico, di offrire alla classe dirigente strumenti di persuasione senza precedenti, nonché di porre le persone al centro di una vera a propria rivoluzione.
Dialogando con influenti leader mondiali – da coloro che hanno corso alle presidenziali statunitensi ai protagonisti che hanno catalizzato la primavera araba, dai pionieri del voto digitale in Estonia e a Taiwan a figure spirituali di riferimento come il Dalai Lama – Casaleggio individua le opportunità e i rischi insiti in questa trasformazione invitando a colmare la lacuna culturale e legislativa che, ancora oggi, ostacola l’integrazione di innovazione e democrazia in un sistema virtuoso:
“Questo cambiamento radicale della tecnologia applicata alla società metterà in discussione lo stesso modello democratico rappresentativo che conosciamo.
Ci costringerà a ripensare anche i diritti di cittadinanza digitale per garantire a tutti uguale accesso e protezione da questi nuovi strumenti che incideranno profondamente nell’economia e nell’idea stessa di produttività tanto da cambiare il concetto stesso che oggi abbiamo di lavoro.”
Solo partendo da questi presupposti l’AI potrà dare origine a un nuovo umanesimo tecnologico, dove le persone siano protagoniste attive della società in cui vivono.