Dopo l’accordo vincolante di agosto 2023 e il via libera dell’antitrust, l’autorizzazione degli azionisti di Bancomat era l’ultimo passaggio ancora necessario per concludere un processo iniziato quasi due anni fa. Nel giro di pochi giorni, il fondo guidato da Maurizio Tamagnini sottoscriverà un aumento di capitale da 75 milioni, ottenendo una partecipazione di circa il 44% che potrà salire fino al 49,7% all’avverarsi di determinante condizioni. Le quote delle banche ne risulteranno proporzionalmente ridotte: il secondo socio Intesa Sanpaolo scenderà al 18%, Unicredit al 10,8%, Iccrea al 6,7%.
Bancomat gestisce 29,1 milioni di carte e ha chiuso il 2023 con 52,5 milioni di ricavi, gestendo oltre 390 milioni di transazioni (l’80% delle quali contactless) e 66 milioni di prelievi. Le competenze di Fsi e i suoi 75 milioni sosterranno un progetto industriale che avrà come pilastri lo sviluppo di nuovi servizi per le banche, il potenziamento del circuito Bancomat Pay per i pagamenti online e acquisizioni mirate di aziende. Senza escludere un’espansione all’estero, attraverso accordi di interoperabilità con altri circuiti nazionali attivi a livello europeo.