Altro prestigioso riconoscimento internazionale per la scale-up italiana della Blue Economy, WSense. La Commissione EU e la Banca europea per gli investimenti (BEI) hanno annunciato nel corso dell’EIB AdVenture Debt Summit i venti “Campioni Blu dell’Unione europea”: riceveranno supporto per crescere più rapidamente.
Provenienti da Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna, Svezia e Norvegia, i 20 Blue Champions sono impegnati in un settore, quello della Blue Economy, che è stato stimato abbia un valore di oltre 1.500 miliardi di dollari l’anno a livello globale e che si prevede raddoppierà fino a raggiungere i 3.000 miliardi di dollari entro il 2030 (FONTE: Commonwealth Blue Charter). Per l’Europa, la Blue Economy gioca un ruolo fondamentale: genera circa
667,2 miliardi di euro di fatturato e 183,9 miliardi di euro di valore aggiunto lordo, impiegando quasi 4,45 milioni di persone, con un peso quasi doppio rispetto a quello degli Stati Uniti.
In linea con la missione dell’UE per gli oceani e le acque, i Campioni Blu si propongono di ripristinare la biodiversità e gli ecosistemi marini e di acqua dolce, di prevenire ed eliminare l’inquinamento e di decarbonizzare l’economia blu. E tutti sono stati considerati sufficientemente maturi dal punto di vista tecnologico e finanziario per “scalare” nei prossimi due anni. Le loro attività vanno dalle soluzioni per l’energia mareomotrice ed eolica alla robotica subacquea, alle applicazioni di dati satellitari, alla bio-raffinazione. In questo ambito, WSense si pone al centro dell’intero ecosistema di dati oceanici, come “enabler” della filiera dell’Economia Blu: attraverso la rivoluzionaria tecnologia proprietaria, offre infatti l’infrastruttura su cui costruire un futuro ecosistema oceanico sostenibile ed interconnesso, basato sulla connettività continua e lo scambio in tempo reale di dati.
Pioniera delle reti wireless sottomarine e dell’Internet of Underwater Things, WSense è una società deep-tech nata come spinoff della “Sapienza” Università di Roma e specializzata in soluzioni “chiavi in mano” di monitoraggio e comunicazione subacquea wireless. Le sue soluzioni sono basate su tecnologie brevettate e utilizzano le onde acustiche multi-frequenza e tecnologie ottiche senza fili, che abilitano un Wi-Fi sottomarino e comunicazioni in tempo reale, affidabili e sicure, senza impattare sui fondali.
I sistemi di “Internet of Things” sottomarini di WSense sono “osservatori wireless”, facilmente dispiegabili, in grado di effettuare monitoraggio in continuo, lanciare allarmi e fornendo dati in tempo reale non solo sulla colonna d’acqua in zona costiera ma anche fino a 3000 metri di profondità su vari aspetti e parametri – dalla biodiversità, al rumore, alla solidità delle strutture collocate in ambiente marino. Questi sistemi possono trovare applicazione in tutti gli ambiti della Blue Economy: studio e tutela della biodiversità e dei cambiamenti climatici, ottimizzazione dei processi produttivi nell’ambito della transizione energetica, monitoraggio ambientale e protezione di infrastrutture critiche.
“Attraverso i big data e la nostra capacità di acquisirli e diffonderli si può fare finalmente luce su quanto avviene in profondità. – ha commentato la CEO di WSense Chiara Petrioli – Con WSense per la prima volta diamo a società, istituti di ricerca e policy maker per le politiche di protezione e mantenimento ambientale la possibilità di avere informazioni in tempo reale, con una densità di dati e parametri di osservazione senza precedenti.”
Lo scorso anno WSense era già stata premiata dal World Economic Forum come azienda più innovativa al mondo nella raccolta e gestione dei Big Data allo scopo di proteggere l’ambiente oceanico, comunicare sott’acqua e monitorare milioni di asset che sono immersi e vitali per la nostra esistenza.