di Kevin Pimpinella
Vodafone sta adottando la tecnologia delle schede SIM per rispondere all’aumento previsto della domanda di criptovalute sui telefoni cellulari. David Palmer, CPO di Pairpoint by Vodafone, ha discusso con Yahoo Finance Future Focus come l’azienda stia integrando la blockchain nei dispositivi mobili per gestire le transazioni crittografiche.
Palmer ha spiegato: “Ogni telefono cellulare è dotato di una scheda SIM, e ci siamo concentrati sull’uso della crittografia presente in queste schede per collegarle ai portafogli digitali, alle identità e alla blockchain”. Questo approccio permette di integrare la blockchain utilizzando la tecnologia delle schede SIM.
Secondo Palmer, il marchio Pairpoint di Vodafone sta avanzando nei servizi web3 e IoT (Internet of Things), utilizzando le schede SIM per abilitare portafogli digitali basati su blockchain sui dispositivi mobili. “Pairpoint offre una piattaforma digitale sicura che consente ai veicoli, ai dispositivi e alle macchine di interagire e commerciare autonomamente e senza soluzione di continuità”, come riportato sul sito di Vodafone.
Palmer prevede che entro il 2030 ci saranno 5,6 miliardi di portafogli digitali basati su blockchain, che diventeranno un punto di accesso cruciale ai servizi finanziari. Ha evidenziato il ruolo delle blockchain pubbliche, come Ethereum (ETH-USD), sottolineando i progressi nella velocità e sicurezza, pur riconoscendo le sfide normative.
“Il percorso a lungo termine prevede l’uso di blockchain pubbliche come Ethereum. Con i recenti aggiornamenti, le blockchain pubbliche stanno diventando più rapide e sicure”, ha aggiunto Palmer. Tuttavia, ha anche notato le difficoltà normative, affermando che “le normative sui servizi finanziari tradizionali possono limitare l’uso delle blockchain pubbliche a causa delle sanzioni”.
Un prodotto chiave di Vodafone in questo campo è PairPoint, una piattaforma di brokeraggio di asset digitali. Palmer ha spiegato che PairPoint facilita le transazioni tra blockchain pubbliche, come Ethereum, e blockchain private, come Onyx di JPMorgan, utilizzando smart contracts per un’integrazione fluida. “Funzioniamo come intermediari per le grandi imprese che vogliono interagire con blockchain pubbliche. Registriamo le transazioni sulla blockchain di Vodafone e poi utilizziamo smart contracts per garantire l’interoperabilità cross-chain”, ha detto Palmer.
Dopo i suoi primi esperimenti con micro-pagamenti peer-to-peer, Vodafone ha integrato la sua tecnologia delle schede SIM con la blockchain, introducendo i “passaporti digitali interoperabili”. Questi passaporti, basati sulla blockchain, conservano in modo sicuro le chiavi private dei portafogli digitali all’interno del modulo hardware della scheda SIM.
La piattaforma Pairpoint di Vodafone permette ai dispositivi IoT di avere identità digitali decentralizzate, consentendo loro di operare al di fuori dei confini organizzativi e dei sistemi. Palmer ha descritto scenari in cui i dispositivi con portafogli hardware potrebbero autenticarsi ed eseguire transazioni autonomamente, come un veicolo elettrico che paga autonomamente la ricarica presso una stazione.
Tuttavia, Palmer ha sottolineato l’importanza di proteggere questi portafogli da minacce informatiche, riconoscendo che saranno un obiettivo primario per gli hacker.