“L’Artificial Intelligence cambia la nostra relazione con la tecnologia, l’innovazione e con lo stesso concetto di “conoscenza”.
Per la prima volta non dobbiamo rinunciare a nulla: la forza dell’AI è proprio superare i tradizionali trade-off tra economia, sostenibilità e valori sociali. Una vera e propria trasformazione sinergica che permette di armonizzare inclusività, etica e efficienza, perché con l’AI si passa dal “saper fare” al “saper domandare” per vedere potenziate le proprie competenze negli ambiti più svariati, dalle scienze della vita, al digitale, al manufacturing, fino alla sostenibilità energetica.
Ma questa non è l’unica sinergia offerta da questa rivoluzione senza precedenti: nell’epoca dell’economia digitale, l’accesso a un’enorme quantità di dati è fondamentale per avanzare nelle capacità dell’intelligenza artificiale, dalla identificazione di modelli fino alle previsioni sofisticate.
Questa relazione sinergica, in cui una maggiore quantità di dati alimenta algoritmi più intelligenti, non solo migliora i servizi, ma incoraggia anche un maggior numero di persone a contribuire con i propri dati. In questo ciclo positivo e virtuoso, l’integrazione tra dati e intelligenza artificiale stimola l’innovazione. Abbracciare questa sinergia non rappresenta solo un percorso tecnologico, ma anche un passo strategico verso la promozione della sovranità digitale europea” È quanto ha dichiarato Giuseppe Di Franco, Group CEO di Lutech, intervenendo al World AI Cannes Festival e ribadendo i concetti presentati martedì scorso in audizione presso la Commissione Attività produttive della Camera, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’intelligenza artificiale: opportunità e rischi per il sistema produttivo italiano.
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