Uno studio condotto da ENIT e Touring Club ha evidenziato l’importanza dei cammini italiani nel panorama turistico nazionale, identificando 100 percorsi per un totale di circa 30.000 chilometri. Il focus è stato posto sui cammini più visibili e accessibili, con 63 di essi dotati di siti web turistici dedicati.
L’analisi, presentata anche in occasione della Bit di Milano e realizzata in collaborazione con Ipsos, mette in luce l’importanza del turismo escursionistico, che coinvolge principalmente itinerari a piedi in contesti rurali o montani per motivazioni naturalistiche, religiose o di benessere psicofisico.
Tra i risultati dello studio, emerge che la maggioranza dei siti web dei cammini elenca i servizi disponibili lungo il percorso, fornisce tracce GPX e descrive gli attrattori dei territori. Inoltre, la maggior parte dei siti rilascia credenziali o testimonium e rimanda a canali social come Facebook, Instagram e YouTube.
Il turismo lento, che include sia i viaggi a piedi che in bicicletta, coinvolge milioni di praticanti in Italia e nei principali mercati europei, con l’Italia sempre in cima alle preferenze come destinazione per una vacanza lenta. Le regioni più scelte dagli italiani includono il Trentino-Alto Adige, la Toscana, l’Umbria e la Sicilia.
Secondo il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè, lo sviluppo del turismo legato ai cammini rappresenta un’opportunità per favorire la sostenibilità, la destagionalizzazione e la creazione di nuove opportunità di lavoro. Inoltre, i cammini religiosi sono visti come una preziosa risorsa in vista del Giubileo 2025.
Ivana Jelinic, Presidente e CEO di ENIT, sottolinea che il turismo escursionistico contribuisce alla conservazione del patrimonio culturale e storico delle regioni interessate, favorendo anche lo sviluppo economico delle comunità locali.
Giulio Lattanzi, Direttore Generale del Touring Club Italiano, auspica un’espansione della ricerca sui cammini italiani, evidenziando il ruolo cruciale di questo tipo di turismo nella promozione di uno sviluppo sostenibile.
In conclusione, lo studio conferma il crescente interesse per il turismo escursionistico e sottolinea l’importanza di valorizzare e preservare i cammini come risorsa culturale e turistica di primaria importanza per l’Italia.