Confagricoltura sottolinea l’importanza dell’agricoltura italiana nel contribuire alla riduzione degli sprechi alimentari migliorando le tecniche di raccolta e conservazione. Tuttavia, l’organizzazione evidenzia che le avversità climatiche e gli attacchi dei parassiti rappresentano oltre l’80% delle cause di spreco in agricoltura, sfide che l’agricoltura da sola non può affrontare.
In occasione dell’XI Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, che si celebra il 5 febbraio con il tema “Make the difference”, Confagricoltura sottolinea l’importanza di moltiplicare le buone pratiche quotidiane per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030, tra cui quello di dimezzare lo spreco pro capite.
L’organizzazione agricola evidenzia che l’inflazione, i redditi stagnanti e l’instabilità geopolitica determinano un contesto che allontana dall’obiettivo dell’Agenda 2030 di sconfiggere fame, insicurezza alimentare e malnutrizione. Confagricoltura sottolinea che l’obiettivo dell’agricoltura non è solo quello dello ‘spreco zero’, ma anche della ‘fame zero’ e della sostenibilità.
Secondo la FAO, solo l’1% degli agricoltori attivi è strutturato in forma di impresa e produce il 70% del cibo per il mercato, evidenziando il ruolo centrale del settore nell’affrontare sfide cruciali come garantire cibo sano a una popolazione mondiale in crescita. Per Confagricoltura, tecnologia e ricerca sono fondamentali per aumentare le produzioni preservando le risorse naturali.
Confagricoltura sottolinea l’importanza dell’innovazione nella lotta allo spreco alimentare, lavorando sulla durata e la conservazione degli alimenti e su packaging innovativi. Le imprese agricole devono investire nell’economia circolare per minimizzare i rifiuti e valorizzare l’uso dei residui vegetali e dei sottoprodotti di origine animale nell’ambito agricolo e forestale.
Il settore primario necessita di attenzione da parte del Governo e di quadri normativi snelli e sburocratizzati per affrontare le sfide imposte dalla pandemia e dalle crisi internazionali.