Negli ultimi anni, in Italia, il numero di società che adottano la dicitura “benefit” è in costante aumento, registrando percentuali di crescita a doppia cifra anno dopo anno.
Secondo i dati di EcoCamere, attualmente sono oltre 2.600 le imprese che, oltre al profitto, perseguono un “beneficio comune”, coinvolgendo oltre 155.000 lavoratori, il 300% in più rispetto al 2020.
Le Società Benefit (SB) stanno emergendo sia tra le aziende già esistenti (dalle società quotate alle PMI) “sensibili” ai temi ESG – Enviromental Social Governance, sia tra le startup. Queste società rappresentano un modello innovativo di fare impresa, mettendo al centro non solo l’interesse dei soci e degli azionisti, ma anche quello della collettività e dell’ambiente. Le SB si impegnano, dallo Statuto, attraverso una trasformazione societaria prevista dalla legge italiana n° 208 del 2015, a perseguire un impegno finanziario, sociale ed ambientale, rendicontando pubblicamente ogni anno il proprio contributo attraverso una “relazione d’impatto”. Le “BCorp”, una sorta di evoluzione delle “benefit”, iscritte a un ente privato nato negli Stati Uniti, rappresentano un passo successivo coinvolgendo generalmente aziende più strutturate.
L’impegno per il bene comune è ora una scelta etica ma anche una richiesta del mercato. Secondo una ricerca del 2023 del Global Web Index, il 61% della generazione Millenials è disposto a pagare di più per prodotti sostenibili, percentuale che sale all’80% per la generazione Z (nati tra il 1995 e il 2010). Le imprese “benefit” stanno crescendo con un fatturato medio del +22% annuo rispetto alle altre aziende, secondo una ricerca di “BCorp Uk”. Inoltre, secondo il Welfare Index PMI, le aziende impegnate su questi temi ottengono migliori performance in altri ambiti: il 71% di esse genera una migliore fidelizzazione dei lavoratori, mentre il 69% migliora la propria immagine e reputazione, diventando quindi più efficace a livello di pricing.
Come Diventare una Società Benefit e il Percorso da Intraprendere
A illustrare il percorso per diventare una Società Benefit è Merakyn, un’agenzia di consulenza specializzata nello sviluppo di PMI e startup attraverso servizi di comunicazione e sostenibilità. Con sede a Torino (IT) e Leeds (UK), guidata da Lorenzo D’Amelio, imprenditore ed Angel Investor con esperienze di successo alle spalle, Merakyn è anch’essa una Società Benefit, integrando agli obiettivi di profitto aziendali lo scopo di generare un impatto positivo sulla società e sull’ambiente. Questo impegno si manifesta anche attraverso la partecipazione a Co2alizione, una rete di 85 aziende che collaborano verso la Net Zero Economy per supportare il fare impresa in maniera ecologica.
Lorenzo D’Amelio spiega: “Questo è un passaggio rivoluzionario ed evolutivo per le imprese, perché per chi aderisce a questo modello innovativo di organizzazione, il business diventa rilevante quanto l’impatto sociale ed ambientale che si genera. Come agenzia che trasforma le aziende in ‘Società Benefit’ e ‘BCorp’, accompagniamo imprenditori e manager a definire innanzitutto una strategia di sostenibilità. Il primo passo è definire gli obiettivi di ‘beneficio comune’, cioè quali aspetti andremo a considerare come parte del DNA della nuova azienda in trasformazione che sta per diventare ‘Società Benefit’ o ‘BCorp’. Obiettivi che andranno misurati periodicamente tramite la propria relazione d’impatto annuale.”
Ma cosa significa concretamente essere un’azienda “benefit” e quali sono le attività pratiche che la contraddistinguono?
“Essere ‘benefit’ significa impegnarsi a fare informazione e formazione sui propri temi di competenza – aggiunge Lorenzo D’Amelio -, ad esempio, con webinar, conferenze, producendo conoscenza e sensibilizzando su temi di valore come i 17 SDGs delle Nazioni Unite, incidendo su gender gap, climate change, salute e benessere, ecc. Può voler dire diffondere opportunità segnalando bandi o favorendo l’accesso ad opportunità per certe categorie di imprese e persone. Significa anche avere cura del proprio team aziendale a livello di pratiche welfare, definire scelte etiche e di qualità a livello di filiera e fornitori, e investire in ricerca e sviluppo. Le aziende che investono sulla propria strategia di sostenibilità migliorano conseguentemente anche il proprio business; sono due elementi oggi sempre più naturalmente collegati”, conclude D’Amelio.