YouTube e TikTok sono sotto la lente della Commissione europea sulle misure per la protezione dei minori. La richiesta di informazioni del braccio esecutivo dell’Ue è arrivata oggi (9 novembre) i sensi del Digital Services Act (Dsa), il pacchetto di norme che riguardano principalmente gli intermediari e le piattaforme online.
Alle due aziende la Commissione ha chiesto di fornire maggiori informazioni sulle misure adottate per rispettare gli obblighi relativi alla protezione dei minori. Tra questi, come si legge nel Digital Service Act entrato in vigore il 25 agosto 2023, sono compresi gli obblighi relativi alle valutazioni dei rischi e alle misure di mitigazione per proteggere i minori online. In particolare i dubbi riguardano i rischi per la salute mentale e fisica e la fruizione dei loro servizi da parte dei minori.
La piattaforma cinese TikTok e la statunitense YouTube dovranno fornire le informazioni richieste alla Commissione entro il 30 novembre 2023. Solo dopo la valutazione di queste informazioni l’esecutivo comunitario potrà decidere se sarà necessario o meno aprire formalmente un procedimento legale contro i due colossi dei social network. In caso di risposte errate, incomplete o fuorvianti le aziende potrebbero essere sottoposte a pesanti sanzioni pecuniarie. In casi estremi, le multe possono arrivare al 6 per cento del fatturato globale dell’azienda coinvolta.
In quanto Very Large Online Platform, ovvero piattaforme online molto grandi, TikTok e YouTube sono tenuti a rispettare l’intera serie di disposizioni introdotte dalla Dsa. Tra queste, la valutazione e la mitigazione dei rischi legati alla diffusione di contenuti illegali e dannosi ed eventuali effetti negativi sull’esercizio dei diritti fondamentali, compresi i diritti e la tutela dei minori.
Nell’ottobre 2023 TikTok (così come X e Meta) aveva già ricevuto una richiesta di informazioni riguardante la diffusione di contenuti terroristici, violenti e di incitamento all’odio, nonché sulla presunta diffusione di disinformazione e aspetti generali riguardanti la tutela dei minori online. Il 6 novembre, la Commissione aveva inviato una richiesta di informazioni anche all’app cinese AliExpress, con l’accusa di diffusione online di prodotti illegali come i medicinali contraffatti.