Il ministro Giancarlo Giorgetti a ComoLake2023 sul digitale: ‘Il Ministero dell’Economia e delle Finanze è disposto ad ascoltare le proposte che provengono da ComoLake2023 sul digitale’. Di seguito, l’intervento integrale del Ministro dell’economia.
Desidero inviare i miei saluti a tutti i partecipanti a ComoLake 2023 con i migliori auguri di buon lavoro per questi 3 giorni di confronto sul tema cruciale dell’innovazione.
Oggi la competizione sulle tecnologie innovative è il tratto distintivo della sfida tra grandi potenze. Non si tratta più solo di una questione di competitività economica ma soprattutto di sicurezza nazionale. Per questo dalla capacità di innovazione dell’Italia dipenderà il suo peso specifico nello scacchiere globale e aggiungo, parlando da Ministro dell’economia, anche la sua sostenibilità finanziaria e socio-economica.
Questa consapevolezza è particolarmente importante nel momento in cui siamo chiamati a compiere delle scelte, e la preparazione della legge di bilancio è per eccellenza il momento della scelta.
Il Governo ha deciso di intraprendere, a partire dalla nota di aggiornamento al DEF, quella di utilizzare i margini disponibili della finanza pubblica per adottare provvedimenti in grado di stimolare l’economia reale, rafforzando le tendenze virtuose registratesi negli ultimi anni nel mercato del lavoro, e attenuando l’impatto che la contrazione del ciclo economico a livello internazionale può avere sulla crescita.
Si tratta di un percorso che nasce da una volontà di chiarezza e lealtà con il Paese: dobbiamo sapere quello che possiamo e non possiamo permetterci e soprattutto quello che ci avvicina e quello ci allontana dall’unica strada che un’economia manifatturiera come la nostra deve percorrere: innovazione, investimenti, lavoro.
Come ho già detto, abbiamo già visto l’effetto sterile di politiche che illudono le persone e drogano l’economia, pregiudicando la solidità della finanza pubblica.
Per questo motivo, la legge di bilancio dedicherà notevoli risorse agli investimenti pubblici e al supporto per quelli privati tramite strumenti quali i contratti di sviluppo, gli accordi per l’innovazione e i progetti di comune interesse europeo, strumento che favorisce la collaborazione europea proprio sulle tecnologie innovative e in cui le imprese italiane hanno dimostrato di poter eccellere, dai semiconduttori all’idrogeno, dalle batterie al biotech.
Per promuovere l’innovazione, dobbiamo inoltre migliorare la capacità di combinare risorse pubbliche e private, a partire dalle garanzie pubbliche al credito da utilizzare in modo sempre più mirato.
Guardiamo inoltre allo sviluppo del mercato dei capitali.
È una grande soddisfazione vedere i dati di crescita del venture capital. Se è vero che l’Italia sconta ancora un ritardo rispetto ad altri Paesi, il nostro ritmo di crescita sta accelerando in modo lineare: il 2022 ha registrato un numero di deal per un valore di quasi 2 miliardi, il 48% più del 2021, anche grazie all’impatto di alcune grandi operazioni.
Un dato che attesta la buona salute del sistema innovativo italiano.
E tuttavia dobbiamo essere consapevoli di un fatto: l’Italia nel venture capital non è ancora nel posto in cui dovrebbe essere. Questa constatazione deve spingerci a fare sempre di più per arrivare dove merita un grande Paese industriale.
Per affrontare in modo strutturale la questione della competitività del mercato dei capitali, il Governo ha inoltre finalizzato un disegno di legge, oggi all’esame del Parlamento, mirato a indurre una platea più ampia di imprese di medie dimensioni ad accedere ai mercati regolamentati per rafforzare la loro capitalizzazione e affrontare le sfide competitive con una maggiore disponibilità di risorse e allo stesso tempo attrarre nuovi investitori.
È uno dei perni di una strategia complessiva volta a mobilitare fondi a supporto dell’economia reale, sbloccando i capitali di investitori istituzionali.
Da ultimo, desidero sottolineare, come già fatto nella NADEF, il ruolo crescente che nel nostro sistema di innovazione hanno le fondazioni di ricerca, con cui il Governo catalizza risorse pubbliche private per giocare in attacco la sfida su una serie di settori cruciali.
Pensate all’Istituto Italiano tecnologia di Genova, riconosciuto come una delle eccellenze mondiali della robotica, a Human Technopole, alla nuova Fondazione sulla microelettronica “Chips.IT” che abbiamo costituito per presidiare una delle principali industrie tech del Paese, e al Centro italiano sull’intelligenza artificiale di Torino, su cui stiamo lavorando con particolare attenzione per finalizzare l’avvio nelle prossime settimane.
Concludo salutandovi e confermando la disponibilità del Ministero dell’economia e delle finanze a confrontarsi sulle proposte che da questo evento emergeranno a supporto dell’innovazione in Italia.