Sarà Marcello Sala a guidare il nuovo dipartimento dell’Economia al Mef mentre alla guida della giustizia tributaria trasformata da direzione delle Finanze a dipartimento autonomo resta Fiorenzo Sirianni.
Assume una forma definitiva nelle sue linee di vertice la riorganizzazione in due tempi del ministero dell’Economia avviata dal Governo a metà gennaio, quando la sostituzione di Alessandro Rivera con Riccardo Barbieri Hermitte alla testa del Tesoro fu comunicata insieme all’intenzione di creare il quinto dipartimento al Mef accanto ad Amministrazione generale, Ragioneria, Finanze e appunto Tesoro. A giugno, con la conversione in legge del primo decreto sulla Pa (Dl 44/2023), la lista dei dipartimenti si è poi allungata a sei con la Giustizia tributaria fin qui incardinata come direzione generale alle Finanze.
A mettere gli ultimi tasselli della riorganizzazione più ampia nella quasi venticinquennale storia del ministero dell’Economia ci ha pensato il consiglio dei ministri di ieri, che come anticipato sul Sole 24 Ore di martedì ha dato il via libera finale al Dpcm con cui il dipartimento dell’Economia nasce per partenogenesi dal Tesoro. Per far partire la nuova struttura dedicata alla Giustizia tributaria, nell’ambito della riforma prevista dal Pnrr e sollecitata a più riprese anche dal Fondo monetario per garantire maggiore terzietà alla governance del contenzioso fiscale, basta invece la norma primaria, cioè la conversione del Dl 44/2023. Il regolamento con la riorganizzazione potrà arrivare entro il 30 ottobre, con le procedure previste dallo stesso decreto sulla Pa per il riassetto dei ministeri come quelli avviati sempre dal consiglio dei ministri di ieri per Esteri e Cultura.
Ma proprio sul ministero dell’Economia si sono ovviamente concentrate le attenzioni della politica, accese anche dalle voci di un cambio imminente alla guida della Ragioneria generale; voci insistenti (Sole 24 Ore del 16 maggio), alimentate anche da settori del Governo, che però sono state respinte da Via XX Settembre e restano ora prive di conseguenze pratiche.
In ogni caso, tornando alle nomine reali alla guida del nuovo dipartimento dell’Economia sale Marcello Sala, brianzolo, classe 1968, già vicepresidente di Intesa e socio di Apis, gruppo londinese di private equity e venture capital, al Tesoro da febbraio come responsabile delle relazioni con gli investitori e scelto dal ministro Giorgetti anche per il cda di Leonardo. A lui faranno capo tre direzioni generali dedicate a Interventi finanziari nell’economia, partecipate e patrimonio pubblico, in una struttura che si occuperà anche della vigilanza sulle fondazioni bancarie fin qui affidata alla direzione V del Tesoro.