Si è svolto presso la Sala del Refettorio, Palazzo San Macuto – Camera dei Deputati, il Digital Day, il grande evento del digitale in cui si sono confrontate imprese ed istituzioni
La formazione digitale per migliorare l’inclusione sociale e la competitività del Sistema Italia sono i temi conduttori della ventesima edizione del Digital Day, che si è svolta oggi, 29 maggio 2023, presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto della Camera dei Deputati promosso dalla testata Arena Digitale (www.arenadigitale.it) in collaborazione con l’Associazione Prestatori Servizi di Pagamento, la Fondazione Italian Digital Hub (IDH) e il Consiglio Nazionale degli Ingegneri. L’appuntamento è stato un’utile e costruttiva occasione di confronto tra istituzioni, imprese, professionisti per mettere a fattor comune idee, proposte, competenze ed esperienze sottolineando il valore universale e trasversale del digitale.
L’ultimo triennio ha rappresentato un periodo cruciale per la trasformazione digitale dell’Italia. Secondo le stime di Anitec-Assinform (l’Associazione italiana per l’information technology legata a Confindustria) il giro d’affari dell’economia digitale è passato da 71,9 miliardi di euro del 2019, anno pre-pandemia, a 75,3 miliardi di euro del 2022 ed è previsto crescere anche nei prossimi anni. Nel 2023 dovrebbe attestarsi a oltre 79 miliardi per poi salire a 83 miliardi nel 2024 e a 87 miliardi nel 2025. Un numero sempre maggiore di cittadini ha maturato poi una significativa esperienza con gli strumenti e le procedure digitali, anche presso la pubblica amministrazione. Ad oggi sono più di 35 milioni le identità digitali SPID attivate e, secondo i dati di Agid, sono stati oltre un miliardo nel 2022 gli accessi ai servizi online tramite Spid. Per quanto riguarda le aziende, una recente ricerca svolta da Deloitte evidenzia che il 63% delle imprese italiane sta utilizzando almeno una delle tecnologie 4.0 attualmente disponibili, mentre il restante 37% è ancora in fase di valutazione.
Una adeguata formazione digitale è fattore cruciale per consentire l’esercizio della cittadinanza attiva e per migliorare il livello di competitività delle imprese. Nell’ultimo triennio, la Fondazione IDH – che raccoglie circa 350 imprese – presieduta da Maurizio Pimpinella – ha offerto supporto attivo e gratuito in termini di formazione e informazione a oltre 4000 imprese, a professionisti e a cittadini per favorire il loro processo di inclusione nell’economia digitale.
L’evento di oggi ha visto la partecipazione di oltre 50 relatori tra vertici di aziende, professionisti, accademici, rappresentanti di alcune delle realtà più innovative del panorama nazionale ed internazionale tra cui: Stefano Cuzzilla, presidente Federmanager, Luca dal Fabbro, presidente Iren, Fulvio Furlan, segretario generale UILCA, Antonello Garzoni, rettore università LUM ‘Giuseppe De Gennaro’, Angelo Tofalo, direttore scientifico fondazione ‘Cyber Security Italy Foundation’; Domenico Pellegrino, Ceo ‘Bluvacanze’, Paolo Cuccia, presidente Artribune, Paolo Temporiti , head of Italy Cesee e middle east Ingenico, Nicola Grandis – Ceo Asc27; Salvatore Borgese, GM Mooney, Michelangelo Bottesini – Head of digital Finance Teamsystem
La transizione digitale è uno dei pilastri del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e “l’Italia è tra principali beneficiari delle risorse del Pnrr. Di queste 71,8 miliardi sono destinati alla transizione ecologica mentre 48,1 miliardi alla transizione digitale. E’ quindi evidente – ha sottolineato Pimpinella – che la digitalizzazione dei processi economici, amministrativi e sociali rappresenta l’imperdibile opportunità per la rinascita di una società maggiormente equa, inclusiva, competitiva e sostenibile”.
Nel corso del Digital Day è stato firmato l’accordo di collaborazione tra L’Associazione Prestatori Servizi di Pagamento, la Fondazione Italian Digital Hub e l’Università LUM di Bari per la creazione di un Osservatorio permanente sul digitale che sarà declinato in numerosi altri osservatori verticali (tra cui turismo, blockchain, intelligenza artificiale, pagamenti elettronici, cyber security, sport, agricoltura) divisi per settore, che abbracciano tutti i principali ambiti socio-economici coinvolti dalla trasformazione digitale. “Obiettivo dell’Osservatorio sul Digitale LUM-APSP è mettere a sistema le eccellenze del mondo accademico e del mondo manageriale e professionale per costruire un think-tank orientato ad interpretare i principali fenomeni del digitale (Blockchain, criptovalute, intelligenza artificiale) e il loro impatto sui pagamenti elettronici” ha dichiarato il Rettore dell’Università LUM prof. Antonello Garzoni a margine della cerimonia di firma.
Il presidente della Fondazione IDH Pimpinella ha commentato a sua volta con soddisfazione la firma dell’accordo. “Secondo le rilevazioni del nostro centro studi, gran parte delle imprese italiane soprattutto al Mezzogiorno – ha riferito – investe solo il 10% del fatturato in innovazione. L’Osservatorio creato oggi con la LUM avrà quindi la doppia funzione di essere, per un verso, uno strumento per la più ampia diffusione della cultura digitale, e per altro verso uno stimolo ulteriore nella promozione e l’adozione di soluzioni innovative presso le imprese, soprattutto alla luce delle ingenti risorse messe a disposizione delle pmi nel Mezzogiorno”.
Il Digital Day è stato anche l’occasione per annunciare la presentazione del libro “La Scala del digitale” scritto a quattro mani da Maurizio Pimpinella e dal presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla. Il libro, che si propone di aiutare i lettori, siano essi manager, dipendenti della Pubblica amministrazione o semplici cittadini interessati al digitale, ad orientarsi in questo sistema, è concepito come una “guida in divenire”, uno spaccato dinamico e ricco di proposte e di idee sulle potenzialità del digitale per lo sviluppo del Paese.
A conclusione del Digital Day, Pimpinella ha lanciato un appello alle istituzioni e alle imprese, mettendo a disposizione l’esperienza e le competenze del centro studi della Fondazione IDH per favorire la realizzazione di progetti di sistema incentrati sul digitale e in questo modo accrescere la competitività e creare posti di lavoro. “La trasformazione digitale non deve diventare solo un fenomeno tecnico – sistemico, ma dev’essere un elemento radicato nelle abitudini, nelle procedure e nella cultura del nostro Paese, cosi’ da agevolare una crescita omogenea”.