Di Danilo Marini
In Italia, sembrano ormai maturi i tempi per l’adozione dell’IDN, l’Identità Digitale Nazionale, che permetterebbe di superare il duopolio rappresentato dalla CIE, la Carta di Identità Elettronica e dallo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.
Questi due strumenti digitali, che permettono a circa 34 milioni di italiani di accedere in modo sicuro e certificato ai servizi online della pubblica amministrazione e di aziende private, potrebbero, infatti confluire in un prossimo futuro nell’IDN, un progetto a cui sta lavorando il Dipartimento dell’Innovazione del Governo di Giorgia Meloni.
Un approccio condivisibile quello dell’Esecutivo: un’operazione di razionalizzazione per rendere questo importante strumento gestito unicamente dallo Stato.
Attualmente, infatti, le modalità di richiesta e rilascio dell’Identità Digitale sono affidate a realtà differenti: SPID è gestito da AgID – l’Agenzia per l’Italia Digitale – e il rilascio e la gestione delle identità è per lo più affidato ad aziende private, gli Identity Provider, mentre per la CIE ci si rivolge al proprio comune di appartenenza e la gestione dell’autenticazione fa capo al Ministero degli Interni.
Quello a cui il Governo mira è, dunque, una transizione verso un sistema unico, in linea con il quadro normativo europeo di riferimento. Infatti, l’evoluzione che si prospetta è un passaggio cruciale e inevitabile e non sarà una questione solo di politica interna: in Europa da tempo ci si sta muovendo per la creazione del Wallet Europeo di Identità Digitale.
Il Regolamento Europeo, noto come eIDAS (n.920/2014), proprio nel dicembre 2022 ha fatto un ulteriore importante passo in avanti grazie all’accordo raggiunto nel Consiglio Europeo, che delinea gli impatti sul sistema nazionale italiano dell’identità digitale, indicando i tempi di attuazione entro 24 mesi dalla definizione dei successivi atti di esecuzione. Probabilmente per il 2025 potremmo essere in grado di avere una identità unica digitale valida in tutta Europa.
In questo contesto così mutevole TocToc, società romana di servizi digitali innovativi per le imprese e la PA, è stata ufficialmente accreditata da AgID come soggetto aggregatore di servizi privati e pubblici SPID.
Nello specifico TocToc avrà il compito, al pari di altri soggetti, di agevolare l’utilizzo di questo strumento da parte di aziende private ed enti pubblici che intendono erogare i propri servizi in rete, proprio attraverso l’autenticazione dei propri utenti con SPID e anche CIE.
SPIDGO, è la soluzione da noi proposta: è attivabile in breve tempo, integrabile nei sistemi esistenti, in grado di raccogliere dati certificati e verificati (anagrafici, di contatto e/o aggiuntivi) e di evolvere al mutare dei regolamenti e all’avanzare della tecnologia, garantendo elevati standard di sicurezza.
L’onboarding digitale certificato è uno dei temi di maggiore interesse per le aziende e lo standard di sicurezza richiesto è costantemente crescente.
Infatti, l’ultima revisione eIDAS, il prefigurarsi del European Digital Identity Wallet, le necessarie ottimizzazioni richieste agli attuali sistemi di Identità Digitali italiani delineano un mondo in perenne evoluzione e per le aziende diviene prioritario rivolgersi a partner tecnologici affidabili, competenti e in grado di leggere per tempo i trend del momento e di garantire flessibilità ed elevato grado di personalizzazione delle soluzioni proposte.
In conclusione, la certezza è che assisteremo ad un ulteriore grande cambiamento nel mondo delle identità digitali e del digital customer onboarding: non resta che prepararsi per tempo con investimenti e strategie in questo senso.