Nel corso dell’intervista esclusiva di oggi per Arena Digitale cercheremo di capire meglio, da chi lo ha realizzato, le caratteristiche e il funzionamento del Payment Integration Hub di Mia-FinTech costruito sulla e grazie alle tecnologia di Mia – Platform. L’intervista di oggi sarà quindi a tre voci, quelle dei protagonisti che hanno lavorato operativamente al progetto: Bruno Natoli, CEO di Mia – FinTech, e le due product owner Anna Pastore e Claudia Focchi.
La prima domanda è d’obbligo per Bruno Natoli. Cosa vi ha condotto a voler realizzare questo strumento, qual è la “filosofia” alla sua base?
Per rispondere a questa domanda è necessario prima evidenziare il fatto che l’open finance è un trend che ormai ha preso piede nel più ampio contesto dei servizi finanziari innovativi e delle procedure di incasso e pagamento elettroniche. Tale presupposto nasce dall’esigenza del mercato di adottare nel mondo di embedded e open finance semplificazioni e standardizzazioni dei sistemi di pagamento tali da aprire ulteriormente le possibilità offerte dal mercato stesso creando nuovi servizi da offrire ai consumatori. Questo si concretizza nella possibilità di offrire ai clienti una maggiore facilità di accesso ai vari tipi di servizio, accrescendone il valore.
La realizzazione del Payment Integration Hub rappresenta quindi la risposta di Mia – FinTech a queste esigenze, in virtù soprattutto della sua natura fortemente orientata all’innovazione in quanto player tecnologico che ha lo scopo di supportare l’evoluzione tecnologica nel settore finanziario. L’idea del progetto soddisfa le esigenze del mercato restituendo alle imprese che lo compongono valore attraverso una user experience più immediata e intuitiva. Ritengo quindi che nelle parole “aggregazione” e “semplificazione” risieda al contempo l’essenza e il valore aggiunto del Payment Integration Hub che propone, in un unico layer, numerose integrazioni con player e gateway di pagamento .
Un prodotto come il Payment Integration Hub non potrebbe esistere senza la naturale propensione agli accordi che il mondo fintech sta dimostrando di avere, soprattutto nell’ultimo biennio. La strada delle collaborazioni e dell’integrazione è la strada dei servizi finanziari del futuro?
In questo momento, l’integrazione è sicuramente la strada migliore da perseguire sia dal punto di vista strategico che di business. Questa scelta è anche molto apprezzata dai clienti che nella molteplicità di servizi offerti dai player finanziari riescono meglio a orientarsi e a fruire dei servizi stessi. È in questo contesto che si inserisce la definizione del Payment Integration Hub. Il paradigma alla base della nostra iniziativa è quindi quella del composable application, ovvero di progettare e presentare al pubblico offerte di servizi modulari e facilmente integrabili. In risposta a questa esigenza siamo andati a intercettare i migliori player attualmente sul mercato per integrarli nel nostro ecosistema per mettere a disposizione dei clienti semplicità e varietà d’offerta.
Claudia, in qualità di product owner ci spieghi quali sono le principali caratteristiche dell’Hub e quali tra queste ritieni siano le più innovative?
Il Payment Integration Hub è essenzialmente una soluzione ideata per semplificare tutto il processo di pagamento end to end dove lato utente migliora la user experience dell’acquisto e lato azienda favorisce a gestione del pagamento e degli aspetti burocratici ad esso legati.
Le principali caratteristiche del prodotto si possono riassumere in tre punti principali.
Il primo di questi riguarda la semplicità di ingaggio dei provider di pagamento. Questo aspetto è sottolineato anche dal fatto che già in fase di lancio ben dieci operatori sono stati integrati nell’hub. Ciò è possibile proprio perché, già in fase di progettazione, la soluzione è stata concepita proprio per favorire l’integrazione della piattaforma con i provider e questo, lato aziende, si traduce nella possibilità di mettere a disposizione un’offerta di metodi di pagamento efficiente, completa, differenziata, scalabile e personalizzabile.
La seconda caratteristica riguarda il ruolo svolto dagli strumenti di back office. Attraverso questo, infatti, l’azienda può godere di una overview generale e in tempo reale della situazione dei pagamenti, grazie anche alla presenza di una sezione di dashboard, utile per monitorare i KPI di pagamento. . Inoltre, questa piattaforma permette di gestire a tutto tondo le attività relative ai pagamenti quali: gli storni, il download e l’invio delle ricevute di pagamento e l’ invio di notifiche al cliente.
La terza caratteristica che è opportuno rimarcare del Payment Integration Hub riguarda la fornitura di un label front-end con meccanismo di checkout adattivo. Questo aspetto va a completare il prodotto aumentando notevolmente la componente di personalizzazione e dà all’azienda la possibilità di settare delle regole specifiche direttamente dal back-office, come ad esempio l’importo del pagamento o la tipologia di utente, e in questo modo permette ai clienti di scegliere il metodo di pagamento più opportuno per la specifica esperienza di acquisto .
Anna, in ogni sistema digitale, tanto più in uno come questo in cui sono raccolti diversi tipi di servizi la sicurezza rappresenta un rilevante aspetto di cui tenere conto. Quali sono gli standard adottati dalla vostra soluzione?
Concordo sul fatto che la sicurezza, oggi più che mai, è un tema di primaria rilevanza. Da questo punto di vista però in Mia– Platform stiamo tranquilli in quanto i nostri sono prodotti certificati by design e tra questi anche il Payment Integration Hub è compliant e rispetta tutti gli standard di sicurezza. A questo proposito, sono tre le principali certificazioni ISO che vale la pena citare in questo contesto: la 27001 (che riguarda i requisiti per la sicurezza delle informazioni in una organizzazione e la gestione dei rischi), la 27017 (che si concentra sulla sicurezza degli ambienti in cloud computing) e la 27018 (incentrata sulla protezione dei dati personali nell’ambiente di cloud computing).
Un altro aspetto di valore che distingue il Payment Integration Hub in termini di sicurezza riguarda il fatto che noi non salviamo sui nostri sistemi i dati finanziari delle persone o altri dati considerati sensibili. Quelli che noi abbiamo sono solo dei semplici dati anagrafici dell’utente che esegue il pagamento. Mi preme sottolineare questo aspetto che distingue la nostra soluzione perchè, anche nell’eventualità di un data breach, essendo privi di riferimenti rilevanti come quelli finanziari, riduciamo notevolmente l’impatto di un evento come questo.
Claudia, sarebbe corretto definire il Payment Integration Hub come un prodotto “digitale al quadrato” in quanto semplifica radicalmente il rapporto del consumatore gli strumenti finanziari, riducendo i passaggi delle procedure che già beneficiavano di una rilevante semplificazione rispetto al passato?
Il Payment Integration Hub si può definire un prodotto digitale al quadrato soprattutto per quanto riguarda il backoffice, una piattaforma per gli utenti business che semplifica notevolmente la gestione delle varie procedure di pagamento, come storni, rimborsi eccetera, ma non solo. Un altro aspetto che riguarda l’accrescimento delle caratteristiche proprie dell’open finance e dell’open banking riguarda il fatto che presso la piattaforma è anche possibile integrare sistemi terzi per gestire la parte di accounting. Le dashboard, inoltre, consentono ampia libertà di personalizzazione e la gestione autonoma dei vari KPI, con la possibilità di creare e programmare reportistica. Un ultimo elemento chiave della soluzione risiede poi nella possibilità di integrare sistemi di BI esterni.
Tornando a Bruno Natoli, vorremmo sapere se state già lavorando ad un ampliamento dei partner e dei servizi.
Si, il progetto del Payment Integration Hub è in continua evoluzione e nella costante ricerca di strumenti indirizzati a semplificare i metodi di pagamento. L’obiettivo più ambizioso però che ci siamo posti è quello di integrare questi nuovi metodi di pagamento sulla nostra piattaforma e ciò è possibile procedendo attraverso la realizzazione di collaborazioni e l’introduzione di nuovi servizi a valore aggiunto attualmente disponibili sul mercato.
Bruno, in definitiva, perché un’azienda dovrebbe preferire il Payment Integration Hub rispetto ad altre soluzioni, anche singole. Quale è il valore aggiunto?
Il valore aggiunto della nostra soluzione è chiaramente quello di ampliare con facilità l’integrazione dei metodi di pagamento ma c’è anche lo scopo di fornire agli utenti business e non tecnici uno strumento per avere contezza dell’utilizzo dei sistemi di pagamento che consente, in un unico ambiente, di dare seguito (mantenendone costante evidenza e controllo) a numerose attività che contribuiscono a facilitare notevolmente la loro attività quotidiana.