Undici canali di Telegram sui quali si vendevano sostanze stupefacenti, che si potevano pagare soltanto con criptovalute per limitarne il tracciamento, sono stati chiusi dalla Guardia di finanza. Il provvedimento è stato emesso dal Gip di Caltanissetta, su richiesta della locale Procura e riguarda anche chat che proponevano la vendita di armi e banconote false.
La Banca centrale russa rinnova la richiesta di vietare le criptovalute
La Banca centrale russa ha chiesto il divieto totale delle criptovalute, mentre il Ministero delle finanze sta valutando la possibilità di...
Leggi ancora