Il Governo, alla fine si è arreso, per ora. Troppo alto il muro eretto dalla Commissione europea e troppo forte il pressing degli stessi commissari. Il Limite dei 60 euro per imporre l’obbligo di accettare i pagamenti elettronici è decisamente troppo alto e troppo in contrasto con le direttive previste dal PNRR. Al di là di come la si pensi, quindi, l’esecutivo è stato richiamato a più miti consigli onde evitare di perdere i cospicui assegni europei tanto utili, soprattutto in questa fase. A confermare il tutto lo stesso premier Meloni la quale ha affermato che si tratta di “un obiettivo del Pnrr e quindi”, ha detto, “lo stiamo trattando con la Commissione. Se non ci sono i margini”, ha aggiunto ancora il premier, “ci inventeremo un altro modo per non far pagare agli esercenti le commissioni bancarie sui piccoli pagamenti”. Niente da fare, quindi, anche se l’impianto normativo della manovra (lato pagamenti) viene smontato solo in parte. Rimane, infatti, il limite a 5.000 euro a partire dal gennaio 2023. La partita sui pagamenti, però, è tutt’altro che chiusa. Dietro la frase della Meloni sulle commissioni si cela l’intenzione di voler fare qualcosa per calmierare tali spese in capo a esercenti e professionisti. Allo studio in queste frenetiche ore alcune ipotesi. Il governo insomma, potrebbe ora rafforzare il credito di imposta per le commissioni pagate dagli esercenti e che e’ fermo al 30%. O, in alternativa, finanziare altre forme di ristori facendo leva sugli extra-profitti del sistema bancario.
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