Le criptovalute cosiddette stablecoin, se la loro crescita proseguira’ al ritmo attuale, diventeranno presto un rischio per la stabilita’ finanziaria globale. Lo scrive la Bce nel bollettino macroprudenziale, in un articolo di approfondimento sul tema. “Serve urgentemente un quadro di regolamentazione e supervisione” che le riguardi prima che diventino un rischio che, per ora, e’ limitato per l’eurozona, osservano dalla banca centrale di Francoforte. A spaventare gli analisti della Bce e’ quello che e’ successo all’inizio di maggio, quando la stablecoin algoritmica TerraUsd e’ crollata e e la stablecoin piu’ grande (Tether) ha temporaneamente perso il suo ancoraggio. E’ stata la dimostrazione, si legge nell’articolo, che le stablecoin potrebbero non essere poi cosi’ stabili. Ad oggi, la velocita’ e il costo delle transazioni delle stablecoin, nonche’ i termini e le condizioni di rimborso si sono rivelati inadeguati per il loro utilizzo nei pagamenti dell’economia reale. I fornitori di servizi di pagamento europei, inoltre, non sono stati finora molto attivi nei mercati delle stablecoin. Nell’articolo si sottolinea l’importanza del regolamento europeo Mica, in cantiere a Bruxelles, “che dovrebbe essere attuato con urgenza”. Si tratta di un regime su misura per l’emissione e la fornitura di servizi relativi a stablecoin e altre cripto-asset, ricorda la Bce, e cerca di regolamentare l’ecosistema di criptovalute in modo olistico e completo, ad esempio specificando che solo gli istituti di moneta elettronica e gli istituti di credito possono emettere stablecoin e stabilire requisiti di autorizzazione e prudenziali per i fornitori di servizi di criptovalute.
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