Gucci scommette sul metaverso. Lo storico brand italiano è stato tra i primi a investire nelle nuove strategie digitali, dai non-fungible token al concept store online Gucci Vault, il presidente e CEO del brand Marco Bizzarri rimarca il ruolo centrale del direttore creativo Alessandro Michele e l’importanza di continuare a sperimentale. “Gucci – dichiara il manager in un’intervista a Vogue Business – non ha paura di essere il primo a muoversi in molti campi e continuerà ad adottare questa mentalità sfidando lo status quo. Gucci è sempre stato al suo meglio, ha raggiunto il massimo successo quando ha cercato di cambiare le regole e apprezza la curiosità. Questi valori fanno parte di noi e ci definiscono”. Tra i piani futuri di Gucci c’è lo sviluppo del real estate su Sandbox e la formazione degli impiegati nel metaverso, inclusi i sales associates per le proposte Nft. “Alcuni player preferiscono invece aspettare, fare seguito in un secondo momento adottando un approccio più conservatore, una strategia rispettabile ma non è la nostra e non lo sarà mai”, aggiunge l’amministratore delegato. Il dibattito sul metaverso ha preso piede da alcuni mesi raccogliendo pareri dissimili, talvolta agli antipodi. Alcuni non comprendono appieno quale possa essere l’utilità di un mondo digitale per il consumatore, mettendo il dubbio la funzione degli Nft al di là di una tendenza passeggera in voga tra i giovanissimi. Altri player invece hanno già investito in progetti con le piattaforme specializzate, tra shop online e capsule collection. Proprio pochi giorni fa Gucci ha svelato l’iniziativa ’10KTF Gucci Grail’ che si svolge nello spazio sperimentale di Vault. In collaborazione con il negozio virtuale 10KTF, la maison di Kering ha realizzato capi digitali ad hoc destinati a vestire chi già possiede un Pfp (Picture for proof, una sorta di foto profilo in versione non fungibile token) tra le undici collezioni di Nft selezionate tra cui Bored Ape, World of Women, Cool Cats e molte altre.
Il mese scorso la maison fiorentina ha svelato attraverso un breve trailer condiviso sui propri account social l’ingresso di Gucci Vault nel metaverso The Sandbox. Il luogo virtuale in cui vivere una vita completamente simulata la cui versione originale su smartphone è stata scaricata da oltre 40 milioni di persone e 17 milioni di giocatori hanno utilizzato gli strumenti di gioco per creare modelli e oggetti. All’interno di The Sandbox il token ‘sand’ funziona come una moneta di scambio che permette di acquistare oggetti, equipaggiamenti, Nft e Land, ovvero i territori in cui costruire esperienze di gioco.
“Chiunque affermi che il web 3.0 è un pretesto per vendere sneaker digitali non comprende e ne ignora il suo potenziale – chiarisce il manager-. Ci sono gli scettici che si chiedono se l’esperienza del metaverso possa riconciliarsi con i valori del lusso, che si interrogano sul senso del metaverso stesso. I pezzi da collezione digitali sono una goccia in un oceano i cui confini non sono ancora stati definiti”.
Come conferma l’affluenza alla prima Metaverse fashion week (24-27 marzo), la fiducia nel metaverso si sta espandendo a macchia d’olio, come confermato da Cathy Hackl, chief metaverse officer di Futures Intelligence Group: “Senza marchi come Gucci, Balenciaga e Ralph Lauren che hanno davvero corso dei rischi, testandone i presupposti, pilotando la sperimentazione, dubito che metà dei brand che ora stanno entrando nello spazio avrebbe sentito l’urgenza di entrare e sarebbero rimasti più esitanti”.