E’ stato oggi presentato il nuovo rapporto sui pagamenti digitali redatto dal Politecnico di Milano in cui è stato registrato il consolidamento delle abitudini di spesa e pagamento degli italiani segnando il passaggio “dalla necessità” “alla normalità”, gli esperimenti nati nel corso del 2020 a causa dei lockdown e delle iniziative cashless sono oggi diventati stabili. I freddi numeri ci dicono che siamo passati dai 268 miliardi del 2020 ai 327 miliardi del 2021 con una portentosa crescita del 22 per cento. Numeri che, di fatto, come affermato anche dalla dottoressa Valeria Portale in sede di presentazione della ricerca, hanno permesso di recuperate la mancata crescita del 2020, quando in condizioni precarie il mercato tutto sommato resse all’impatto della pandemia.
Se questi numeri risultato già di per sè significativi, lo sono ancora di più quelli che emergono dalle singole transazioni. la cui frequenza, la cui totalità è di 7 miliardi, è cresciuta di ben il 34%, un dato estremamente importante se si pensa che negli anni precedenti la crescita si aggirava attorno al 16/18 per cento, e che nel 2020 era stata addirittura del 2%. Ciò che, invece, sorprende maggiormente, è l’importo dello scontrino medio sceso drasticamente di oltre 4 euro per un importo di 47,5 euro. Andando poi a scorporare i 327 miliardi totali di transato, si osserva che crescono in particolare i pagamenti innovativi e quelli contactless. Analizzando poi in profondità la frequenza di utilizzo dei pagamenti digitali, ci accorgiamo che nel nostro Paese c’è ancora molto da fare. Nonostante infatti gli evidenti miglioramenti in questo settore, per gli oltre 38 milioni di utilizzatori abituali delle carte la media di utilizzo è di 3,5 volte a settimana: decisamente ancora troppo contenuta e non così frequente anche per le spese più comuni e frequenti per cui è ancora tendenzialmente preferito il contante.
L’Italia è ancora tra le peggiori economie europee per quanto riguarda l’incidenza dei pagamenti digitali, superata da Germania e (ampiamente) dalla Grecia che ha intrapreso un lungo e virtuoso percorso di rinnovamento in tal senso. Tuttavia, gli elementi di crescita e di miglioramento sono evidenti dal 2019 ad oggi, segnando un cambio di passo soprattutto nella proprietà dei cittadini di gestire gli strumenti digitali. Il consolidamento delle abitudini di spesa fa quindi ben sperare che anche per noi sia stato intrapreso un percorso virtuoso destinato a rendere più moderno e digitale l’interno Paese e non solo le poche sacche di innovazione che cercano di trascinare tutto il resto.